(Bologna, 20 agosto 2021) Con una sorprendente nota del 6 agosto scorso ( nota 2842), l’INPS ha comunicato che per il 2021 non sono state stanziate risorse per le indennità di malattia in caso di quarantena per i dipendenti privati entrati in contatto con un positivo Covid19. Incredibilmente, ad agosto e con effetto retroattivo, l’isolamento, che prima era parificato alla malattia e quindi «pagato» dall’Inps, ora non lo è più. Di fatto l’Istituto chiarisce che non saranno corrisposti i trattamenti economici previsti dal DL “cura Italia” del marzo 2020. Trattamenti equiparati a quanto previsto in caso di malattia comune – sulla base della normativa di riferimento – ai lavoratori e alle lavoratrici oggetto delle misure cautelari per evitare il diffondersi della pandemia nei luoghi di lavoro.
Chi non riceverà per l’intero 2021 la copertura economica per l’assenza dovuta a quarantena e si troverà senza stipendio e senza contributi sono soprattutto quei lavoratori che non possono in alcun modo svolgere attività da remoto, come ad es. operai, magazzinieri, muratori, commessi, cassieri, educatori delle coop sociali (proprio chi è stato in prima linea durante il lockdown) dato che, come è noto, la quarantena in salute è compatibile con lo “smart working”. Per quel che riguarda l’Emilia Romagna stiamo parlando di circa 9.500 persone (dato di luglio 2021), 98.369 a livello nazionale.
Il rischio non riguarda, però, solo questi lavoratori e lavoratrici, costretti a restare a casa senza retribuzione, pur essendo la loro assenza funzionale al bene comune salute collettiva. Esiste un ulteriore pericolo, che le Autorità sanitarie dovrebbero valutare con grande attenzione : molti lavoratori e lavoratrici entrati in contatto con un positivo potrebbero essere disincentivati a segnalare questa loro condizione, dato che comporterebbe un’assenza non retribuita dal lavoro. Il risultato sarebbe quello di porre le condizioni per un’ulteriore estensione di Covid19 tra i colleghi.
“La Cisl regionale è seriamente preoccupata dal possibile esito di questa situazione – afferma il segretario regionale Ciro Donnarumma – perché la pandemia è ancora presente e non si deve abbassare la guardia in nessun caso. Gli ultimi dati segnalano una situazione molto seria per l’Emilia Romagna: 202 positivi ogni 100.000 residenti, ben oltre la media nazionale (169). Molti che sono entrati in contatto con positivi sono individuati e posti in quarantena perché si segnalano ai Dipartimenti di Sanità Pubblica delle AUSL. Venendo meno la copertura economica ci potrebbero essere casi di non segnalazione”.
Il sindacato di via Milazzo lancia un pressante appello al presidente della Regione Bonaccini. “Data la sua autorevolezza e il ruolo di Autorità sanitaria della Regione chiediamo un suo intervento in merito a questa vicenda affinché il Governo intervenga. I Ministeri del Lavoro e della Salute e l’INPS non si sono ancora mossi, benché ci sia una nostra richiesta in merito. Chiediamo una soluzione in tempi brevissimi”, –conclude Donnarumma.