(Bologna, 1°marzo 2018) Ieri è stata firmata la pre-intesa tra Governo e Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto per una maggiore autonomia regionale, in attuazione dell’art.116, comma 3.
CGIL, CISL, UIL dell’Emilia-Romagna ritengono importante il risultato ottenuto e giudicano in modo positivo il testo dell’accordo raggiunto. Nel merito, l’accordo, se troverà una sua definizione nell’approvazione di una legge da parte del Parlamento, potrà rappresentare un passo avanti sul piano della leale collaborazione tra le diverse istituzioni, evitare sovrapposizioni di competenze per rendere più efficaci gli interventi pubblici e i servizi erogati ai cittadini, evidenziando in tutte le sue parti il raccordo con la normativa nazionale e statale che manterrà il ruolo di garanzia per la definizione dei livelli essenziali dentro una cornice di unità nazionale. I contenuti dell’accordo sono coerenti con i principi definiti nel Patto per il lavoro e ne favoriscono una migliore applicazione sul territorio.
In particolare, CGIL, CISL e UIL regionali rimarcano che tutto ciò è stato possibile attraverso il metodo del coinvolgimento della parti sociali che ha consentito di migliorare, modificare e arricchire i contenuti del testo approvato dall’Assemblea legislativa a partire dal 3 ottobre scorso.
La scelta di attribuire un ruolo rilevante e di partecipazione di tutti i soggetti firmatari del Patto peril lavoro ha consentito di ottenere un risultato utile non solo per la nostra Regione. In questo caso come lo era già stato per il Patto per il lavoro, il metodo del confronto è diventato sistema e modello che determina valore aggiunto attraverso il ruolo della partecipazione e del coinvolgimento, così come sottolineato dallo stesso presidente del Consiglio Gentiloni all’incontro di ieri in Regione. Infine, i sindacati ritengono chela realizzazione dei contenuti dell’accordo rappresentino una sfida per tutti, non solo per migliorare in termini di efficacia ed efficienza l’azione delle istituzioni pubbliche, ma anche per creare concrete condizioni di sviluppo per garantire, soprattutto, ai giovani le migliori opportunità per una piena e buona occupazione.