Audizione presso la Commissione I – Bilancio, Affari generali ed istituzionali dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna: ok per le risorse destinate al welfare ma permangono le preoccupazioni per il sotto finanziamento del Fondo sanitario nazionale.
(Bologna, 5 luglio 2023) Come CGIL CISL UIL, abbiamo esposto alla commissione la nostra posizione rispetto alla manovra di assestamento del bilancio della Regione per il 2023.
Abbiamo, nel merito, apprezzato gli obiettivi e le priorità sui quali si è costruito l’assestamento di bilancio, rimarcando l’importanza di avere destinato la maggior parte delle risorse dell’assestamento, alle politiche di welfare. In particolare, abbiamo apprezzato l’aumento del Fondo regionale per la non autosufficienza per una quota di 28 milioni, una scelta che corrisponde a quanto avevamo chiesto durante il confronto nella fase di costruzione del bilancio preventivo per il 2023.
Riteniamo positiva anche la scelta di destinare importanti risorse alle famiglie che hanno figli fino a 19 anni come contributo per il trasporto scolastico.
Sono, inoltre, vitali i 9 milioni destinati ai percettori di redditi bassi per sostenerli nel pagamento dei canoni di affitto: se pur non raggiungono la quota regionale prevista lo scorso anno, quelle risorse compensano almeno in parte l’azzeramento totale operato dal Governo del “Fondo affitti e morosità incolpevole”, che per le famiglie economicamente fragili della nostra regione valeva 29.420.000 euro.
In questo quadro, permane per noi CGIL CISL UIL la fortissima preoccupazione riguardo il pericolo di tenuta del sistema sanitario nazionale e, di conseguenza, di quello regionale in ragione del perdurante sotto finanziamento del sistema sanitario. E’ necessario invertire la rotta aumentando il Fondo sanitario nazionale, sia in termini assoluti sia in relazione al PIL, per garantire il diritto alla salute dei cittadini e per rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale.
Riprendiamo una preoccupazione unanimemente sollevata in maniera bipartisan da tutte le Regioni, considerato che il Documento di Economia e Finanza dello Stato prevede nel prossimo triennio un calo costante del Fondo sanitario nazionale in rapporto al PIL, che passerebbe dal 6,9 % del 2022 al 6,7% nel 2023, al 6,3% nel 2024 e al 6,2% nel 2025.
Al contrario, sono necessarie maggiori risorse per attuare la riforma dell’assistenza sanitaria territoriale, disegnata dalle riforme incardinate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (D.M.77/2022), la pianificazione regionale del Piano per la non autosufficienza e l’organizzazione dei nuovi livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS).
Queste risorse economiche sono necessarie per garantire la dotazione di personale e le professionalità più adeguate, dotare i sistemi sanitari e socio assistenziali degli strumenti organizzativi più appropriati, permettere qualità del lavoro e qualità dei servizi erogati. Per queste ragioni è necessario fare fronte comune tra OO.SS. e Istituzioni per difendere un SSN fortemente a rischio di tenuta.
Infine, abbiamo sottolineato ai consiglieri due priorità di cui si dovrà tenere conto nella costruzione dei prossimi bilanci regionali: il cambiamento demografico e il cambiamento climatico.
Il cambiamento demografico impatterà in modo drammatico nei prossimi anni sui bilanci pubblici e quindi sarà necessario proseguire nell’ampliamento del “Fondo Regionale Non Autosufficienza”, non solo a copertura dei costi di gestione ma per l’ampliamento e qualificazione dei servizi, compreso il necessario aumento dei posti delle strutture residenziali destinate alle persone anziane e disabili.
Il cambiamento climatico e ambientale, i cui effetti drammatici sono stati evidenziati con l’alluvione della Romagna, dovranno far sì che a partire dalla ricostruzione, dalla messa in sicurezza dei territori e la ripresa delle attività produttive, oltre alle adeguate risorse che devono essere messe a disposizione dal Governo, venga dato un chiaro segnale, anche dalla nostra regione, sulla necessità di progettare innovando, per raggiungere un modello di sviluppo che metta al centro la coesione sociale e la sostenibilità ambientale, la qualità del lavoro e la legalità.