(Bologna, 25 settembre 2019) “Queste sono giornate di lutto per il mondo del sociale, del lavoro, degli ultimi. Giornate di profondo dolore per tutto il nostro sindacato. Siamo commossi e addolorati per aver perso non solo uno straordinario sindacalista e formatore che ha segnato davvero un’epoca per la nostra organizzazione, ma un grande uomo che, fuori dai consueti schemi interpretativi, ha lasciato un’impronta indelebile nella vita di migliaia persone che hanno avuto la fortuna di entrare in contatto con lui”.
Così il segretario generale della Cisl, Filippo Pieri, nell’apprendere la notizia della scomparsa (avvenuta ieri sera) dell’ottantaduenne Beppe Stoppiglia, il prete operaio di Pove del Grappa, responsabile della formazione dei dirigenti Cisl, prima in Emilia-Romagna e poi in Veneto, e in seguito fondatore di Macondo.
Ordinato sacerdote nel 1965, per un decennio è stato parroco a Comacchio, insegnante di religione e quindi direttore di una scuola professionale, attività che lo ha portato ad aderire alla categoria della scuola della Cisl. Per poi scegliere il percorso dei preti operai, diventando metalmeccanico e rappresentante sindacale della Fim Cisl, fino al 1983, anno in cui è stato chiamato dalla Cisl dell’Emilia Romagna a guidare la formazione, stesso incarico assunto due anni dopo in Veneto
A partire dalla fine degli anni ’70, accanto all’impegno sindacale, Stoppiglia ha affiancato quello per l’America Latina, tanto che nel 1977 va in Brasile e in Argentina, paesi funestati da feroci dittature militari, e favorisce le prime esperienze di adozione a distanza dei meninos de rua, i bambini di strada. Impegno straordinario a favore del Sud del mondo che nel 1988 culmina con la fondazione dell’associazione Macondo. Stoppiglia è stato anche direttore della rivista Madrugada e autore di numerose pubblicazioni.