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Riders. Cgil, Cisl e Uil ER: “L’accordo AssoDelivery-Ugl indecoroso e illegittimo, ancor più perché a sottoscriverlo è stata un’organizzazione firmataria del Patto per il lavoro”

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(Bologna, 21 settembre 2020) L’accordo sui riders, stipulato tra AssoDelivery (associazione che rappresenta l’industria italiana del food delivery a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats) e l’Ugl è illegittimo e penalizzante. Uno scempio per le tutele dei lavoratori, fatto con un interlocutore «di comodo» con l’unica finalità di azzerare i diritti e abbassare i salari. Peraltro con l’aggravante di tentare di screditare un tavolo sindacale aperto a luglio presso il Ministero del lavoro e aggiornato a settembre.

Un’operazione indecorosa che in definitiva scambia un basso salario con l’assoluta garanzia di maggiore precarietà e flessibilità, riconducendo di fatto al cottimo l’attività di queste lavoratrici e lavoratori.

Un’intesa deleteria sia nel merito, perché mancano ferie, malattia, maternità, tredicesima retribuita, oltre a non avere alcuna garanzia sul licenziamento e sulle collaborazioni occasionali, sia nel metodo, perché nel 2018 Assodelivery non aveva voluto riconoscere il contratto collettivo della logistica per i riders, sottoscritto da tutti e tre i sindacati. Un contratto che individuava diritti e tutele molto più vantaggiosi per i lavoratori. Un mancato e insensato riconoscimento nonostante al tavolo ministeriale fosse stata data disponibilità a cogliere specificità e necessarie flessibilità per questo settore anche attraverso eventuali percorsi di armonizzazione condivisi.

Un accordo, quello sottoscritto nei giorni scorsi tra AssoDelivery e Ugl, che se non verrà rivisto provocherà scioperi, mobilitazioni e vertenze sindacali. Di tutto questo vogliamo discutere al tavolo di confronto convocato per il 24 settembre dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, alla quale chiederemo anche l’avvio di una campagna straordinaria di ispezioni mirate alla verifica della legittimità di questi rapporti di lavoro che la giurisprudenza attraverso diverse sentenze ha qualificato come etero organizzati.

D’altro canto, un contratto collettivo nazionale per i ciclo-fattorini è l’obiettivo più volte annunciato dallo stesso ministro, che come detto i primi di agosto già aveva convocato un primo confronto sul tema a cui avevano partecipato proprio Assoldelivery e, in rappresentanza dei lavoratori, Cgil, Cisl, Uil, Rider per i Diritti e Union.

Una battaglia di civiltà che coinvolge pienamente anche questa regione, teatro di alcune fra le più importanti proteste dei rider, ed è importante che su questo tema ci sia stato l’interesse di tutti. Ma una regione scenario anche delle prime conquiste e dei primi riconoscimenti per questi lavoratori, a partire dalla Carta di Bologna sotto le Due Torri.

Infatti, proprio tra gli impegni assunti dalla Regione insieme ai firmatari del Patto per il lavoro Giovani Più c’è anche quello di garantire e tutelare queste nuove forme di lavoro con standard minimi per tutti i lavoratori, a prescindere dalla qualificazione giuri­dica del loro rapporto di lavoro, in linea con i più recenti indirizzi dell’Unione europea. Ed è del tutto evidente che qualche forte problema di coerenza politica di pone se proprio una delle organizzazioni firmatarie del Patto del Lavoro, l’Ugl, coincide con chi firma con AssoDelivery un accordo in totale antitesi con questa impostazione condivisa.

L’obiettivo di Cgil, Cisl e Uil rimane quello di consolidare l’occupazione, tutelare la qualità del lavoro e rafforzare del quadro dei diritti e delle tutele dei riders. Dunque, in direzione assolutamente opposta con il contratto sottoscritto tra Assodelivery e UGL, dove i lavoratori rimangano autonomi, ossia collaboratori occasionali e partite iva, lavorano a cottimo e non hanno alcuna possibilità di avere una occupazione stabile.

Per tutti questi motivi, per contrastare l’applicazione di questo contratto, Cgil, Cisl e Uil intendono intraprendere tutte le azioni possibili: dallo sciopero, alla mobilitazione locale, alle vertenze legali. (*)

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(*) La foto di copertina è dell’agenzia Dire

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