(Ravenna, 13 aprile 2024) La CISL FP Romagna, attraverso il segretario generale Mario Giovanni Cozza, esprime profonda preoccupazione riguardo alla recente riorganizzazione delle attività dei tecnici della prevenzione all’interno dell’azienda AUSL della Romagna. Tale riorganizzazione, giudicata negativa, impatta gravemente sui lavoratori e sulle lavoratrici di questo settore cruciale per la comunità.
I tecnici della prevenzione svolgono un ruolo fondamentale nella tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, nonché nella salvaguardia della salute pubblica. Essi si occupano di una vasta gamma di compiti, dalla medicina del lavoro grazie all’attività di prevenzione dei rischi negli ambienti e nei luoghi di lavoro, alla vigilanza e controllo in materia di igiene degli alimenti ed igiene e sanità pubblica, dal controllo delle attività di ristorazione alle ispezioni igienico-sanitarie in strutture ricettive, istituti scolastici, piscine e case di riposo. Effettuano vigilanza e verifiche su impianti industriali ed attrezzature, sono ancora impegnati nel controllo di funghi e acqua potabile, nei macelli e nei luoghi per la conservazione, lavorazione, deposito e vendita degli alimenti di origine animale oltre che su sanità e benessere animale in generale , per citarne alcune.
Collaborano con Procura della Repubblica, Prefettura, Polizia, Carabinieri, ARPAE, Regioni e Comuni.
In un territorio come quello romagnolo caratterizzato da grandi insediamenti produttivi di ogni genere, dagli impianti petrolchimici e metalmeccanici portuali di Ravenna, ai numerosi stabilimenti alimentari e zootecnici e depositi alimentari per uso umano e animale aventi un bacino commerciale internazionale presenti nei territori anche di Cesena e Forli a tutte le attività turistiche\alberghiere, balneari e agrituristiche in tutta la costiera e zone interne e collinari di Rimini.
Tuttavia, l’AUSL della Romagna ha proceduto con una riorganizzazione che sembra ignorare le reali necessità del territorio e dei luoghi in cui operano i Tecnici della Prevenzione. Questa riorganizzazione minaccia di compromettere la conoscenza del territorio e la professionalità dei lavoratori, accorpando discipline specialistiche tra loro e sovraccaricando i professionisti con mansioni al di fuori del loro ambito di competenza.
Un altro esempio tangibile di questo rischio è rappresentato dalla modifica delle zone geografiche di competenza, che non tiene conto più dei distretti, contrariamente al principio di appropriatezza e prossimità, anche nei rapporti funzionali con altri Enti e Organi di Controllo del territorio, che potrebbe compromettere la specializzazione e l’adeguata conoscenza delle peculiarità locali da parte dei tecnici.
“Auspichiamo un dialogo aperto e costruttivo con l’AUSL della Romagna – dichiara il segretario Generale CISL FP Romagna Mario Giovanni Cozza -, finalizzato a trovare soluzioni che rispettino le esigenze e le competenze dei lavoratori. Tuttavia, al momento, non sono emerse condizioni che consentano di raggiungere un equilibrio soddisfacente tra le richieste delle parti coinvolte e il tutto in un clima di forte tensione tra i lavoratori coinvolti”
“La salvaguardia della salute e della sicurezza sul lavoro e la tutela della salute pubblica non possono essere compromesse da decisioni aziendali che sembrano ignorare le necessità e le competenze dei lavoratori e votata solo al risparmio dei costi, la CISL FP Romagna – conclude Cozza – rimane impegnata nella difesa dei diritti e delle condizioni di lavoro, e continuerà a monitorare attentamente la situazione, riservandosi di attivare ogni ulteriore supporto per garantire il rispetto e il riconoscimento delle loro professionalità”.