(Modena, 11 gennaio 2018) «L’operazione “Sardinia Job” rivela che il caporalato è ancora presente anche nel nostro territorio. Da poco più di un anno abbiamo una buona legge nazionale, ma per evitare che si diffonda ulteriormente, il fenomeno va affrontato e stroncato con decisione a livello locale da forze dell’ordine, istituzioni e parti sociali».
Lo afferma il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta commentando l’operazione condotta dalla Guardia di finanza di Pordenone e nella quale è coinvolta anche un’azienda di Campogalliano.
«Con la legge contro il caporalato, entrata in vigore il 4 novembre 2016, l’Italia si è dotata di una legislazione aggiornata, con norme penali stringenti e più forti strumenti di contrasto partecipato. Questa legge – sottolinea Ballotta – è stata un vero traguardo di civiltà, frutto anche della mobilitazione del sindacato. Però da sola non è sufficiente: dobbiamo tenere ben dritte le antenne a livello locale per individuare subito i casi sospetti».
Il segretario Cisl spiega che un efficace contrasto al caporalato parte dalla prevenzione. In questo senso è importante quanto deciso la settimana scorsa al “tavolo carni” della Provincia.
«È necessario che quel tavolo istituzionale sia permanente per avere una conoscenza più approfondita del settore, delle sue dinamiche e trasformazioni, caporalato compreso – afferma Ballotta – Oggi dobbiamo rispondere alla domanda di flessibilità delle imprese in un quadro di legalità. Questo significa contrastare le false cooperative e definire meglio sia il campo di applicazione dei contratti di lavoro sia le attività che si possono dare in appalto. In questo modo è possibile assicurare ai lavoratori delle cooperative appaltatrici, purché applichino gli autentici valori cooperativi e siano sottoposte a periodiche revisioni, le stesse condizioni contrattuali dei dipendenti diretti delle aziende committenti», conclude il segretario generale della Cisl Emilia Centrale.