(Reggio Emilia, 23 gennaio 2020) Carichi di lavoro esorbitati, cronica carenza di personale, assenza del premio di produttività da due anni. Riguarda un centinaio di lavoratori delle agenzie fiscali reggiane e trecento quelli sul territorio modenese. Come su tutto il territorio nazionale, sono previste in contemporanea per tutti gli uffici sia dell’Agenzia delle Entrate che del Territorio (ex Catasto), assemblee di due ore che paralizzeranno la macchina fiscale.
In particolare a Reggio Emilia, presso le sede degli enti, in via Borsellino (zona Tribunale), si terrà, dalle 10 alle 12 di giovedì 23 gennaio, un presidio dei lavoratori “a difesa di un fisco giusto, del loro diritto a fornire servizi adeguati ai cittadini e recuperare davvero l’evasione fiscale”. E’ quanto spiegano i sindacalisti di Cisl Fp Emilia Centrale, Fabio Bertoia, di Fp Cgil, Mauro Nicolini e di Uilpa Modena e Reggio, Luigi Nacca.
“Intendiamo sensibilizzare la cittadinanza su una situazione che è ormai diventata drammatica – spiegano i sindacalisti -. I lavoratori delle Agenzie stanno operando con una carenza di personale che non permette ormai nemmeno più di coprire i servizi essenziali, figuriamoci fare la lotta all’evasione fiscale. Inoltre, non percepiscono da oltre due anni il salario di produttività, nonostante tutti gli obiettivi fissati dalle Convenzioni con il Ministero dell’Economia siano stati puntualmente raggiunti”.
A tutto questo si aggiunge “il taglio continuo dei fondi per i lavoratori, un’organizzazione obsoleta e la paralisi dovuta all’assenza di un interlocutore, in quanto la politica non è stata capace di nominare né i direttori dell’Agenzia – nomine di competenza governativa – né i comitati di gestione, la cui nomina spetta invece al solo Ministro dell’Economia”.
I sindacati nazionali comunicano di avere “atteso con molto senso di responsabilità perché il Governo aveva promesso soluzioni ai problemi da noi posti con il Decreto Fiscale e la successiva Legge di Bilancio. Dopo il 10 dicembre, data fissata per un incontro con il Viceministro Misiani e successivamente dallo stesso cancellata, il Governo è sparito dai nostri radar e le promesse fatte sono state disattese completamente”. Non c’è certezza nemmeno sulla questione della dirigenza e delle figure di coordinamento intermedie dato che sono state istituite per legge posizioni professionali che rischiano di essere bocciate dalla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi sulla loro legittimità il prossimo 25 febbraio. Qualora ciò dovesse accadere, le agenzie sarebbero riportate alla “casella di partenza”, senza direttore generale, senza comitato di gestione e senza dirigenti.
“Nel frattempo, però – denunciano i sindacati – continuiamo ad assistere alle passerelle televisive dei nostri governanti che assicurano che nel 2020 dalla lotta all’evasione fiscale arriverà un tesoretto di oltre 3 miliardi che, su base reggiana e modenese significherebbe un recupero di oltre 100 milioni di euro”.
Nella situazione attuale questa è un’utopia e i lavoratori del fisco non vogliono rendersi complici di un buco nel bilancio dello Stato che è attribuibile esclusivamente a coloro che non si stanno occupando di investire nella macchina fiscale e nei suoi lavoratori.
Per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la prima scadenza è ancor più ravvicinata: il 31 gennaio è prevista la Brexit, con un aumento esponenziale dei traffici merci sull’Italia, e l’Agenzia non ha il personale per fronteggiare una probabile emergenza né i soldi per il pagamento dei servizi istituzionali e delle indennità previste per legge.
“Stiamo difendendo i nostri salari – concludono le forze sociali – ma soprattutto il nostro diritto/dovere di lavorare per lo Stato e i suoi cittadini in maniera concreta ed efficace, con un’organizzazione moderna e funzionale”.