(Modena, 12 settembre 2017) I sindacati degli inquilini hanno scritto al prefetto di Modena Maria Patrizia Saba per chiedere un incontro urgente sull’emergenza abitativa e sugli sfratti, in particolare quelli per “morosità incolpevole. La richiesta è rivolta anche ai sindaci e al presidente del tribunale di Modena.
«Considerata la gravità della situazione economica, che continua a ridurre i redditi di molte famiglie, – scrivono Antonietta Mencarelli (Sunia), Eugenia Cella (Sicet) e Luigi Tollari (Uniat) – riteniamo necessario un intervento di tutte le istituzioni locali sull’emergenza abitativa della nostra provincia, che diventa sempre più preoccupante anche alla luce dei dati emersi nell’ultimo resoconto del Ministero degli Interni sull’andamento delle procedure di sfratto su immobili a uso abitativo».
In particolare i sindacati inquilini sono preoccupati perché nella nostra provincia le richieste di esecuzione di sfratti (quasi sempre per morosità incolpevole) continuano ad aumentare. Il Ministero degli Interni evidenzia anche che la provincia di Modena è al primo posto nazionale nel rapporto tra sfratti emessi e numero delle famiglie residenti.
La media nazionale è uno sfratto ogni 419 famiglie residenti, mentre quella modenese è uno sfratto ogni 172 famiglie residenti.
«Pertanto occorre, in tempi brevi, insieme a tutte le istituzioni presenti sul territorio, trovare soluzioni per arginare le problematiche relative agli sfratti, che stanno diventando sempre più una vera emergenza sociale», dicono i rappresentanti di Sunia, Sicet e Uniat.
Le organizzazioni sindacali degli inquilini ritengono urgente istituire la Commissione di Graduazione Sfratti che sia in grado di monitorare la situazione delle famiglie sottoposte a procedura di sfratto, riducendo le esecuzioni con la forza pubblica e limitandole ai casi per i quali può essere garantito il passaggio “da casa a casa”. «Tutto questo sarebbe importante al fine di prevenire e governare momenti di elevata tensione sociale e per evitare situazioni potenzialmente esplosive a garanzia della sicurezza del territorio», spiegano Mencarelli, Cella e Tollari, i quali chiedono anche di creare un osservatorio sull’emergenza abitativa locale che sia in grado di monitorare, registrare e analizzare la situazione sfratti. «In questi anni – lamentano i sindacati – abbiamo avuto grandi difficoltà non solo a reperire i dati, ma anche a interpretarli».
Sunia, Sicet e Uniat sollecitano il governo a mettere in campo un piano casa per l’affitto a costi sostenibili, con il contestuale rilancio dell’edilizia residenziale pubblica.
Chiedono, inoltre, di rifinanziare urgentemente il fondo sociale affitto di sostegno alle famiglie in locazione, azzerato dal governo nel 2016 e nel 2017.
Infine i sindacati auspicano l’adeguato rifinanziamento del fondo per la morosità incolpevole, che nel 2017 è stato drasticamente tagliato, e la rimodulazione del relativo decreto al fine di permettere ai Comuni di mettere a disposizione risorse per sostenere le famiglie che rischiano di perdere la casa perché non hanno più il lavoro.
In chiusura di lettera Sunia, Sicet e Uniat evidenziano come la casa sia oggi il fattore più rilevante di vulnerabilità sociale.