(Cesena, 20 giugno 2020) Dallo scorso mese di dicembre sono stati introdotti nei reparti di Neuroradiologia e Radiologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena ulteriori “turni di guardia attiva e pronta disponibilità” per gestire esami TC, risonanze magnetiche ed angiografie negli orari notturni e festivi.
In pratica infermieri e personale tecnico, che di notte e nei giorni festivi sono fuori servizio, possono essere chiamati a recarsi in ospedale per svolgere le loro mansioni.
Inizialmente doveva trattarsi di una sperimentazione, ma in realtà è diventata una disposizione permanente i cui effetti, però, sono di dubbia utilità per la comunità. “Infatti, da nostre rilevazioni che abbiamo anche più volte comunicato all’AUSL Romagna – afferma Maria Antonietta Pedrelli, responsabile per Cesena del sindacato Funzione Pubblica CISL – circa il 70% delle chiamate notturne o festive pare è risultato un falso allarme in quanto il personale è stato poi rimandato a casa senza che svolgesse il proprio lavoro una volta giunto al Bufalini o addirittura mentre era per strada.”
“In realtà i turni di pronta disponibilità esistono già – prosegue la sindacalista – e non abbiamo capito la scelta organizzativa di aggiungerne a quelli già esistenti. Non abbiamo notizia che altre strutture ospedaliere, con numeri di prestazioni ben più elevate del Bufalini, siano intervenute con organizzazioni simili.”
“L’esperienza Covid ha messo il personale sanitario al centro dell’attenzione mediatica per l’abnegazione che ha dimostrato – conclude la Pedrelli – occorre però che anche l’amministrazione sanitaria ascolti chi legittimamente rappresenta i lavoratori e su questo punto confidiamo che il confronto sul tema programmato nella prima metà di luglio porti alla risoluzione delle problematiche da noi
evidenziate.