(Modena, 30 ottobre 2017) «Rilanciamo al sindaco di Modena Muzzarelli la proposta di farsi promotore di un tavolo di confronto che coinvolga tutte le parti sociali – organizzazioni sindacali, associazioni di categoria e dei consumatori – per affrontare il tema delle liberalizzazioni e della situazione della distribuzione commerciale del territorio, con l’obiettivo di trovare un accordo di autoregolamentazione come quello che ha prodotto risultati positivi nel nostro territorio negli ultimi anni, in attesa di un auspicabile, quanto necessario, intervento legislativo».
Lo scrivono i sindacati Filcams Cgil Modena, Fisascat Cisl Emilia Centrale e Uiltucs Uil Modena-Reggio nell’antivigilia del 1° novembre, una di quelle festività che fino all’anno scorso rientravano nel protocollo sottoscritto dal Comune di Modena per garantire il rispetto di alcune festività civili e religiose garantendo la chiusura delle attività commerciali.
Nel 2017 non sarà così e anche per questa ragione i sindacati continueranno l’azione di contrasto alle liberalizzazioni nel commercio, ribadendo innanzitutto il principio della volontarietà della prestazione lavorativa nelle festività del 1° novembre, 8, 25 e 26 dicembre.
«È un principio stabilito dalla contrattazione nazionale e rafforzato da recenti sentenze della Cassazione – ricordano Paolo Montalti (Filcams Cgil), Alessandro Martignetti (Fisascat Cisl) e Lorenzo Tollari (Uiltucs Uil) – La discussione sulla deregolamentazione delle aperture domenicali e festive delle attività commerciali è importante, ma non sufficiente ad affrontare il tema nel suo complesso».
A ormai sei anni dalla totale deregolamentazione introdotta dal decreto “Salva Italia” del governo Monti, si rende necessaria una valutazione sugli effetti prodotti da tale intervento.
«Se gli obiettivi erano incrementare i consumi, aumentare l’occupazione nel settore e favorire la libera concorrenza, oggi possiamo affermare con certezza che nessuno di essi è stato raggiunto. Ma non solo – proseguono i sindacalisti – Sono indiscutibili le conseguenze negative delle liberalizzazioni sull’intero settore della distribuzione commerciale.
È pertanto inevitabile giudicare il provvedimento non solo inutile, ma dannoso, sia per i lavoratori dipendenti del settore, che per i piccoli esercizi commerciali sempre più in difficoltà per la contrazione dei consumi e per l’impossibilità di reggere la concorrenza con la grande distribuzione, in particolar modo sul versante del “sempre aperto”».
Il problema è ancora maggiore per le attività poste all’interno dei centri commerciali dove, a causa di vincoli contrattuali imposti dalle direzioni dei centri, non è possibile nemmeno decidere liberamente se chiudere o restare aperti. «Auspichiamo quindi che il sindaco Muzzarelli convochi al più presto il tavolo di confronto per trovare un accordo condiviso che salvaguardi dalle aperture quantomeno le festività civili e religiose che fanno parte del patrimonio culturale e identitario collettivo. La nostra speranza – concludono Filcams Cgil Modena, Fisascat Cisl Emilia Centrale e Uiltucs Uil Modena-Reggio – è che un eventuale accordo di questo tipo possa poi essere preso a riferimento dagli altri Comuni della provincia di Modena».