(Cesena, 9 febbraio 2021) Il 5 febbraio i sindacati metalmeccanici hanno trovato una intesa con Federmeccanica sul rinnovo del CCNL, in ritardo di oltre un anno dalla sua scadenza.
Come FIM CISL Romagna siamo soddisfatti per questo risultato, considerando il contesto totalmente sfavorevole in cui si è svolta la trattativa: la pandemia ed i suoi effetti negativi sull’economia e sulla gestione della salute dei lavoratori hanno infatti pesato tanto sulla trattativa.
Alla fine, grazie alla tenacia della delegazione trattante e al sostegno dei lavoratori, che hanno aderito alle iniziative messe in campo nonostante le difficoltà, abbiamo portato a casa un risultato veramente considerevole.
Il contratto contiene una parte salariale che va ben oltre il recupero dell’inflazione prevista: si recupera più del doppio della inflazione, si ottengono infatti 112 Euro al livello medio portando un aumento del 6,15% a fine vigenza; a questo si aggiungono anche 200 euro annui in flexible benefit.
Per noi della FIM CISL il vero elemento che ha segnato la novità è la riforma dell’inquadramento professionale fermo da 48 anni. La normativa sui livelli di inquadramento era infatti ancora ferma al 1973.
Finalmente anche Federmeccanica fa entrare nel suo vocabolario il tema delle competenze trasversali, della polivalenza e della polifunzionalità, della partecipazione e del miglioramento continuo. Dopo quasi 50 anni il contratto nazionale si adegua alla fabbrica di oggi, che è molto di più della sola produzione e si colgono tutti gli aspetti della modernità produttiva, come le competenze degli operai e degli impiegati.
Viene anche rafforzata la fruizione della formazione professionale confermando le 24 ore dedicate al diritto soggettivo e prevedendo il coinvolgimento delle rappresentanze aziendali anche nelle analisi dei fabbisogni formativi.
Sono quindi poste le basi per concretizzare la partecipazione dei lavoratori alle decisioni aziendali e migliorato il ruolo dei rappresentanti sindacali per la Sicurezza negli ambienti di lavoro aziendali, prevedendo ad esempio dei break informativi con i lavoratori.
Altro elemento su cui noi della FIM Cisl abbiamo spinto fortemente è quello delle molestie e violenza di genere nelle aziende: si introducono tutele specifiche per le vittime, come un congedo retribuito di 6 mesi e agevolazioni riguardo la flessibilità dell’orario di lavoro, il trasferimento volontario di sede e il part time, oltre al coinvolgimento delle aziende in campagne di sensibilizzazione interne.
Rimane sul tavolo purtroppo la definizione di norme e regole per definire il tema del lavoro agile e dello smart working, che in questo ultimo anno hanno avuto uno sviluppo forzato ma, in tantissimi casi, si sono svolti in assenza di regole creando molte storture. Su questo il confronto – assicura Tagliaferri – proseguirà nei prossimi mesi e speriamo che si riesca ad ottenere una vera soluzione.
Crediamo quindi che quello firmato sia un contratto che modernizza il mondo metalmeccanico, portando nel contempo un riconoscimento salariale di tutta soddisfazione. Lascia inoltre tanto spazio al coinvolgimento delle rappresentanze sindacali per la contrattazione aziendale che è da sempre la base di azione del nostro sindacato.
Entro la fine di marzo si terranno assemblee informative nelle quali con i lavoratori affronteremo tutti i temi contenuti in questa ipotesi di accordo e democraticamente esprimeranno il loro parere.
Davide Tagliaferri (Segretario Generale FIM Cisl Romagna)