Dal Territorio

Coronavirus: Comune Modena e sindacati insieme oltre l’emergenza

(Modena, 20 aprile 2020) Un confronto permanente tra Comune di Modena e i sindacati per monitorare l’impatto dell’emergenza coronavirus sull’intero sistema economico e sociale del territorio;
per partecipare alla definizione delle linee strategiche e operative di sviluppo della città in una logica integrata, inclusiva, intercomunale e di strategicità del ruolo del pubblico;
per individuare servizi e processi innovativi, soprattutto nell’ambito dei servizi di qualità sociale;
per verificare e valutare l’impatto reale delle politiche ovvero il grado di qualità dell’offerta in relazione alle esigenze mutate della comunità.

È l’impegno dell’accordo sottoscritto in questi giorni dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dai segretari generali Manuela Gozzi (Cgil Modena), William Ballotta (Cisl Emilia Centrale) e Luigi Tollari (Uil di Modena e Reggio), dopo una serie di incontri iniziati durante la definizione del bilancio comunale, e proseguiti successivamente alla sua approvazione, per approfondire, in particolare, tre ambiti specifici relativi a: politiche di welfare territoriale, politiche occupazionali del Comune, politiche fiscali e tributarie, compresa la lotta all’evasione.

Una volta ricordati i dieci punti che hanno caratterizzato il bilancio comunale (dal potenziamento dell’offerta e qualità dei servizi al sostegno agli investimenti, fino all’esigenza di migliorare la capacità di rispondere ai nuovi bisogni delle famiglie) e riassunti i provvedimenti presi nella prima fase dell’emergenza, il documento individua 14 ambiti “sui quali appare necessario puntare l’attenzione soprattutto in base alle risultanze dell’emergenza coronavirus”.

In particolare, si avvia la riflessione sulla sostenibilità del bilancio comunale, sulle richieste da sottoporre al Governo e sugli interventi che saranno necessari per garantire le politiche di welfare integrato, alla luce anche delle nuove esigenze di famiglie e utenti.

Il primo dei 14 punti ambiti d’intervento dall’accordo tra Comune e sindacati è la “sostenibilità delle politiche fiscali e di bilancio soprattutto in relazione ai gravosi impegni assunti con l’emergenza e quelli prevedibili del post-emergenza”, con una condivisione della necessità di un confronto con il Governo.

Si prevede poi la valutazione “dell’impatto delle politiche fiscali contenute nel bilancio 2020 al fine di monitorarne l’andamento e di perseguire obiettivi di equità fiscale”.

Il terzo punto riguarda l’innovazione nelle politiche di welfare integrato (istruzione, sociale, ambiente, cultura e sport) e “la loro diversificazione in relazione alle prevedibili modifiche delle esigenze derivanti dagli impegni di lavoro e di studio e con quelle derivanti dai doveri di cura e di responsabilità familiare, con l’obiettivo condiviso di sviluppare politiche inclusive”.

Servirà, inoltre, si precisa, una valutazione in merito “alla struttura delle politiche per la non autosufficienza e alle modalità di erogazione dei servizi da parte del sistema integrato, anche alla luce di quanto emerso nel corso dell’emergenza Covid-19”. Strettamente collegata è la riflessione sui “mutamenti del concetto di domiciliarità, quindi la questione di come favorire la permanenza dell’anziano all’interno del nucleo familiare, nonché la relazione con i familiari delle persone accolte in strutture pubbliche o private”.

Al sesto punto il documento indica l’esigenza di come assicurare alle famiglie immigrate e a quelle degli emigrati di ritorno, tramite la concreta azione degli enti locali, “servizi di aiuto alla piena integrazione, con particolare riguardo ai minori ed alla loro educazione scolastica”.

Il testo dell’accordo continua prevedendo la verifica “del grado di equità delle politiche tariffarie, fiscali e tributarie in relazione all’emergere di nuove e vecchie povertà e all’incremento prevedibile della disparità di reddito fra le famiglie”.

All’ottavo punto figura il sostegno “del ricambio generazionale nella struttura occupazionale dell’ente locale verso un incremento delle professionalità e delle competenze digitali per migliorare la qualità dei servizi, del benessere organizzativo e per offrire nuove esperienze lavorative”.

Il documento sottolinea, poi, l’importanza degli investimenti per la rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale, sicurezza e manutenzione nella scuola, nello sport, nel sociale “anche per offrire nuove e buone opportunità di lavoro non solo nel settore edile, ma anche in quelli correlati e negli specifici settori di intervento”.

Al decimo punto Comune e sindacati sottolineano l’esigenza di contrastare l’emergenza mantenendo alta l’attenzione sul tema legalità “in tutti i procedimenti amministrativi, per garantire la protezione del perimetro pubblico dai tentativi di penetrazione e manipolazione dell’economia illegale”.

Si prevede, poi, di favorire, attraverso l’esperienza di avanguardia già maturata dal Comune, “l’ulteriore valorizzazione delle politiche per l’abitare pubbliche e private al fine di far fronte alle esigenze derivanti dalle incertezze economiche di inquilini e proprietari, sviluppando azioni per migliorare le risposte per la filiera dell’abitare”.

Tra le richieste da porre al Governo l’accordo indica “l’adozione di politiche fiscali che considerino la situazione reddituale della famiglia e l’impatto sul reddito dell’emergenza virus per il calcolo delle imposte.

Il punto 13 del documento si occupa delle pari opportunità facendo riferimento ai carichi di lavoro domestico e cura con modifiche che impatteranno sulla revisione dei dispositivi previsti dall’ordinamento nazionale, dai contratti di lavoro e dalla contrattazione decentrata. Le parti si impegnano anche “a promuovere e sostenere tutte le iniziative, i servizi e le azioni contrattuali che favoriscono la conciliazione in un’ottica di consolidamento della buona e piena occupazione e di sostegno al desiderio e alla scelta della natalità”.

L’ultimo dei 14 punti è dedicato al rafforzamento delle infrastrutture digitali del Comune e alla formazione all’utilizzo delle nuove tecnologie “per consentire anche alle fasce più fragili della popolazione di poter accedere a tutti i servizi e alle prestazioni che si strutturano a distanza, da remoto e on line, nell’ambito del piano digitale”.

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Ufficio Stampa