Dal Territorio Sicurezza sul Lavoro

Coronavirus. Giungi (Cisl Slp Romagna): “Servono più tutele per i lavoratori delle Poste riminesi”

(Rimini, 26 marzo 2020) “Al momento risulta contagiato da Covid-19 un operatore del recapito su Rimini – afferma Massimo Giungi,  il segretario generale CISL SLP Romagna – il quale è assente dal lavoro da 13 giorni e fortunatamente non ci sono altre segnalazioni di contagio collegate. L’Azienda ci ha comunicato di aver attivato il protocollo sanitario previsto per i casi di contagio e messo in allerta il centro di distribuzione.”

Dopo le ultime segnalazioni alla AUSL qualcosa si è mosso ma non è ancora sufficiente. Elemento critico in tutto il territorio romagnolo sono soprattutto le pulizie degli uffici postali e dei Centri di Distribuzione. Infatti le pulizie ordinarie fatte dalla vecchia ditta in appalto risultano inadeguate e non in linea con il protocollo, che prevede la “pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi”.

Ad oggi sono state effettuate pulizie straordinarie con un’altra ditta, che però dovrebbero essere svolte tutti i giorni, a tutela sia dei lavoratori che dei clienti. I mezzi di servizio, come le auto utilizzate dai portalettere, sono pulite dagli stessi,  utilizzando il materiale fornito dall’azienda.

Ad unirsi all’emergenza anche la poca tolleranza dei clienti e spesso il non rispetto delle ordinanze che prevedono spostamenti solo in caso di improrogabile necessità. Come successo pochi giorni fa a Riccione, dove si è concentrato un numero troppo elevato di clienti, portando questi ad inveire contro gli operatori e solo grazie all’intervento delle Forze dell’Ordine si è riusciti a ristabilire l’ordine. Infatti alla richiesta dell’autocertificazione che giustificasse la situazione di necessità che aveva portato i clienti in filiale, molti si sono dileguati.

“Troppe persone- ricorda Giugi- ancora oggi con la scusa di andare alla posta per operazioni non indispensabili ne approfittano per uscire di casa, mettendo a repentaglio la loro sicurezza e quella degli operatori. Soprattutto in questo periodo di pagamento delle pensioni, sono state allertate le forze dell’ordine per fare controlli e i direttori sono autorizzati a chiamare il 112 in caso di violazione delle ordinanze restrittive”.

In particolare sulla provincia di Rimini- conclude Giungi della SLP CISL- crediamo sia urgente un chiarimento da parte della Regione in riferimento all’ultima ordinanza, che prevede come “le agenzie possono provvedere all’apertura straordinaria e temporanea delle loro sedi, limitando l’accesso al solo personale strettamente necessario e ricevendo i clienti solo su appuntamento, garantendo il rispetto delle disposizioni di cui al richiamato protocollo del 14 marzo 2020” solo in caso “ assenza o di impossibilità di utilizzo dei servizi bancomat o postamat, o per l’esercizio di servizi indifferibili e di comprovata necessità”. Quindi parrebbe chiaro che le Poste come le banche sul territorio riminese, dovrebbero rimanere chiuse, fatto salvo quanto riportato dall’ordinanza. Ma essendo Poste Italiane un’azienda nazionale, al momento sembra valere quanto deciso dai DPCM nazionali e non le ordinanze regionali. “E’ necessario avere un chiarimento urgente”

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Ufficio Stampa