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Coronavirus, Papaleo (Cisl): «Conto salato per le donne, sempre aperto sportello Cisl anti-violenze»

(Reggio Emilia, 31 marzo 2020) «Nonostante le statistiche dicano che il coronavirus è più letale per gli uomini che per le donne, queste ultime pagano un conto doppiamente salato nella gestione della pandemia».

Lo afferma Rosamaria Papaleo, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale, ponendo l’attenzione sulle differenze di genere nella giornata sulla parità salariale (Equal Day) che ricorre oggi – martedì 31 marzo – in Italia.

«Questo giorno simboleggia fino a che punto dell’anno le donne devono lavorare per guadagnare ciò che gli uomini hanno guadagnato nell’anno precedente, ma in questo periodo assume un significato profondamente diverso. Ci chiediamo, infatti, – spiega Papaleo – cosa rischia di accadere in alcune famiglie modenesi durante il protocollo di isolamento sociale.

Sappiamo bene che i pesi maggiori della cura familiare ricadono sulle spalle delle donne, in termini di impegno e fatica, con lavori domestici superiori mediamente tre volte a quelli dell’uomo, tra cucina e pulizie, l’accudimento di figli e genitori anziani. Se, invece, pensiamo alle puerpere, sappiamo che ora purtroppo, a fronte di servizi sociali sovraccarichi, c’è un rischio di minori attenzioni pre e post parto, che è uno dei momenti più delicati nella vita di una madre. Ancora: sappiamo, che il 70% dei lavoratori del settore sanitario e dei servizi sociali è rappresentato da donne: sono le categorie che in questo momento stanno rischiando di più la loro salute e sicurezza».

A proposito di lavoro, la sindacalista Cisl ricorda che anche a Modena le donne hanno posizioni spesso meno retribuite e più precarie rispetto ai colleghi uomini. Ne deriva che hanno minori risorse cui attingere in questo momento e, pure, minori garanzie quando lentamente torneremo alla normalità.

«Per le donne la chiusura di nidi e scuole si ripercuote purtroppo sulla capacità di mantenere il lavoro fuori casa – prosegue Papaleo – Già prima della pandemia non erano poche le donne modenesi che rinunciavano al lavoro retribuito per allevare i figli. Per questo chiediamo prima di tutto alle donne stesse di segnalarci le disparità di genere aggravate dalla situazioni in essere.
In secondo luogo ci rivolgiamo alla politica e alle imprese affinché possano essere adottate le migliori azioni, a partire dallo smart working, che possono aiutare le donne a restare al lavoro».

C’è un ultimo aspetto della quarantena di cui forse si parla poco, ma che preoccupa il sindacato: l’aumento delle violenze familiari causato dalla lunga e forzata convivenza. «Purtroppo i dati confermano che questo fenomeno tende ad aggravarsi quando, come ora, si utilizzano strategie di segregazione o isolamento. Le donne sappiano che non sono lasciate sole nemmeno in questo periodo. Il nostro sportello di ascolto resta aperto, sia pure solo telefonicamente (329 419 1823)», conclude la componente della segreteria Cisl Emilia Centrale.

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Ufficio Stampa