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Economia, Modena e Reggio in frenata: cala il pil e sale l’inflazione

Quest’anno il pil modenese e reggiano crescerà meno del previsto, mentre l’inflazione aumenta. In compenso abbiamo più imprese che esportano e più occupati.

(Modena, 22 luglio 2022) Sono contrastanti le prospettive dell’economia modenese-reggiana illustrate al consiglio generale della Cisl Emilia Centrale dal direttore del centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna Guido Caselli.

Secondo l’economista nel 2022 il prodotto interno lordo a Modena crescerà del 3,1% (stima aggiornata ad aprile), oltre due punti percentuali in meno rispetto alla previsione di gennaio (5,3).
A Reggio Emilia il pil previsto ad aprile (+2,2%) è quasi dimezzato rispetto alla previsione di gennaio (+4,3).
Questo calo è dovuto principalmente alla guerra russo-ucraina, che in Emilia-Romagna ha avuto un impatto negativo di 1,7 punti percentuali in termini di minor crescita del valore aggiunto, equivalenti a circa due miliardi di euro.

Preoccupa, poi, l’inflazione: a maggio a Modena era al +7,1%, a giugno addirittura all’8,2, un valore che non si registrava dal 1985. Ancora maggiore l’impennata inflazionistica a Reggio, salita dal 6,1 di maggio all’8% di giugno. Del resto le imprese manifatturiere devono fare i conti con un aumento medio del 28,5% dei prezzi dell’energia, +23,1 per le materie prime e +17% per i semilavorati.

A Modena il fatturato del primo trimestre 2022 cresce nel manifatturiero (+12,1%), costruzioni (+3,8) e commercio (+4,5%); anche Reggio va bene nel manifatturiero (+10,6) ed edilizia (+4,2), ma non nel commercio (-0,1%).

Sempre a marzo nelle due province risultavano in aumento gli occupati (+1,5%) rispetto a marzo 2021, ma continua il calo dei posti di lavoro tra le donne (-0,8) e i giovani (-0,5).
Tra le attività in cui l’occupazione è aumentata di più nell’ultimo anno ci sono la pulizia specializzata di edifici e impianti industriali, le agenzie di lavoro temporaneo e l’assistenza infermieristica nelle strutture per anziani. Tra quelle, invece, in cui è diminuita troviamo l’installazione di impianti, i supermercati e la fabbricazione di macchine. Il problema resta, comunque, il fatto che rispetto a prima della pandemia abbiamo 11.660 addetti in meno, pur con 351 imprese in più tra marzo 2022 e marzo 2019

Infine la cassa integrazione guadagni. Tra gennaio-maggio 2022 e lo stesso periodo dell’anno scorso cala complessivamente del 78%, anche se quella straordinaria è quasi quintuplicata.

Caselli ha tracciato anche le traiettorie dello sviluppo economico e sociale delle nostre due province. I primi cinque Comuni per dinamismo, prosperità, anti-fragilità, persone, imprese, competitività, ecosistema e robustezza risultano Maranello, S. Cesario sul Panaro, Reggio, Correggio, Cavriago e Modena. In generale pianura e pedecollina hanno uno sviluppo alto o medio-alto, mentre la montagna conferma le sue storiche difficoltà, con uno sviluppo medio-basso.

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Ufficio Stampa