(Modena, 25 maggio 2021) Anche se a Modena risultano in diminuzione rispetto all’anno scorso, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali rappresentano ancora motivo di preoccupazione per i sindacati.
Per questo Cgil Modena, Cisl Emilia Centrale e Uil Modena-Reggio dopodomani – giovedì 27 maggio – organizzano un presidio davanti alla prefettura di Modena.
L’iniziativa, intitolata “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro!”, si svolge alle 15 e fa parte della settimana di mobilitazione promossa in tutta Italia da Cgil Cisl Uil, che stanno tenendo assemblee nelle fabbriche per chiedere un patto per la salute e sicurezza nel lavoro. Partecipano al presidio rls e rlst (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali e territoriali) e delegati sindacali che, insieme ai vertici locali di Cgil Cisl Uil, consegnano al prefetto le proposte dei sindacati sulla salute e sicurezza.
Dopo essere stata negli anni scorsi la provincia dell’Emilia-Romagna con il peggior andamento infortunistico (+6,6% tra il 2015 e 2019), nel primo trimestre 2021 Modena registra una lieve diminuzione del fenomeno. Tra gennaio e marzo di quest’anno sono state presentate 3.106 denunce di infortunio sul lavoro (erano state 3.115 nello stesso periodo 2020), si è verificato un infortunio mortale (contro i quattro di gennaio-marzo 2020) e sono state 115 (164 l’anno scorso) le denunce per malattie professionali.
«È prematuro sostenere che vi sia un’inversione di tendenza, anche perché i dati sono condizionati dalla pandemia e dalla ancor debole ripresa dopo l’alternanza tra chiusura e apertura delle attività – commentano Cgil Modena, Cisl Emilia Centrale e Uil Modena-Reggio – Di certo emerge un aumento di infortuni e malattie tra i lavoratori stranieri e le donne, mentre sono in netto calo gli infortuni in itinere. La maggior parte degli eventi mortali e gravi è dovuta a schiacciamento, fratture, cadute dall’alto, avviamento inatteso di una macchina/mezzo.
I settori più colpiti sono sempre gli stessi: edilizia, agricoltura, industria, logistica. Quante alle malattie professionali, le più frequentemente denunciate sono da sovraccarico biomeccanico e neuropatie (es. tunnel carpale), patologie dell’orecchio, tumori e da un anno anche Covid-19».
I sindacati sostengono che gli infortuni e le malattie sono concentrati negli appalti e subappalti, nelle micro e piccole imprese e in taluni distretti (per esempio quella della lavorazione delle carni).
È qui che andrebbero potenziate le ispezioni, ma Cgil Modena, Cisl Emilia Centrale e Uil Modena-Reggio sottolineano che a Modena manca almeno il 30% degli ispettori del lavoro e sono pochi anche gli ispettori di Inps, Inail e Ausl, se si considera che devono controllare circa 58 mila aziende modenesi con almeno un addetto.