(Reggio Emilia, 26 luglio 2017) “Un confronto continuo e approfondito sulla sanità per rendere il sistema sanitario più efficiente, attraverso la collaborazione dei cittadini, degli operatori, delle istituzioni, dei sindacati. L’efficienza si può coniugare con la vivibilità dei territori, soprattutto quelli marginali”. Questa è la richiesta che muove il sindacato Cisl Emilia Centrale sul tema del riordino ospedaliero e dei punti nascita.
Dopo un confronto interno, infatti, il segretario Cisl Emilia Centrale, Andrea Sirianni ha affermato: “Abbiamo salutato con favore la nascita della nuova azienda unica Usl. Essa rappresenta un’occasione per qualificare ulteriormente la sanità reggiana, offrire servizi sempre più elevati ai cittadini. Evita un’eccessiva centralizzazione, anzi mantiene un’equilibrata distribuzione dei servizi socio sanitari su tutti i territori. Sono, del resto, le condizioni che hanno permesso alla nostra sanità di raggiungere i livelli di eccellenza e che intendiamo mantenere e rafforzare. Durante il percorso di consultazione, inoltre, abbiamo sempre dato il nostro contributo in termini di proposte e idee, molte delle quali sono state recepite e introdotte nel testo soprattutto in merito alla qualità del lavoro”.
Per Cisl Emilia Centrale è necessario ragionare sulle vocazioni distintive, degli ambiti in cui ogni presidio ospedaliero si deve specializzare. “Occorre partire da un confronto serrato – aggiunge Rosamaria Papaleo, segretaria Cisl Emilia Centrale – e, ora, si tratta di dare piena operatività ai servizi e alle forme di cooperazione per innalzare proprio il livello qualitativo, valorizzare le risorse umane e professionali. Questo porterà a migliorare il lavoro, con una particolare attenzione al territorio ed alle famiglie che lo abitano mantenendo per questo i presidi essenziali e necessari in ogni distretto ”.
Il sindacato si è espresso inoltre contrario alla turnazione estiva dei reparti maternità di Montecchio, Castelnovo Monti e Scandiano: “E’ un episodio allarmante di una programmazione che evidentemente a diversi livelli mostra tutti i suoi limiti – dicono i segretari – Abbiamo più volte domandato un confronto preventivo con l’azienda, peraltro previsto dalla legge regionale. Siamo comunque pronti a prenderci le nostre responsabilità e vogliamo al più presto affrontare l’annosa questione sull’adeguatezza degli organici nella sanità (in particolare sui punti d’emergenza e pronto soccorso). Non possiamo permetterci reparti a corto di personale!”.
Cisl Emilia Centrale appoggia con forza la deroga, presentata al Ministero, in merito alla chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’Ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti: “In montagna il fattore identitario dei servizi è amplificato – dichiarano i segretari -. E’ necessario investire per rendere sicuro il parto in montagna e per rafforzare tutto l’Ospedale. Del resto questi investimenti sono stati già annunciati: 2 milioni per le infrastrutture ed circa un milione per l’assunzione di 16 tra medici ed infermieri come previsto nel piano presentato ai sindaci quasi sei mesi fa”. Di giudizio positivo anche la deroga richiesta per l’ospedale di Scandiano visto l’alto numero di parti che si svolgono ogni anno: “Appoggiamo la deroga, ma vogliamo avere informazioni in merito all’ambizioso progetto Mire – concludono i segretari assieme al gruppo Cisl Emilia Centrale Coordinamento donne e alla categoria dei pensionati Cisl, la Fnp, e a quella della funzione pubblica – Le future mamme devono essere messe in condizione di partorire in luoghi sicuri e raggiungibili”.
“L’Italia è il Paese con il più basso tasso di mortalità materne: si stimano 10 decessi ogni 100 mila nati vivi. – conclude, infine, la segretaria Rosamaria Papaleo –. I dati sono stati elaborati attraverso un sistema di sorveglianza attiva che monitora il fenomeno in 8 regioni italiane tra cui l’Emilia Romagna. Questo non è forse un indicatore di sicurezza e di buon funzionamento delle cure specialistiche prima, durante e dopo il parto nella nostra regione? Allora tutti si collabori per mantenere e migliorare tali risultati mantenendo una forte presenza sui territori in particolare quelli più disagiati”.