(Modena, 21 maggio 2021) I sindacati modenesi di polizia Siulp, Silp per la Cgil e Uil Polizia hanno consegnato una lettera alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, in visita oggi a Modena.
Nella lettera si parla della carenza di organici a fronte della crescente penetrazione malavitosa e delle pratiche legate all’immigrazione.
Ecco la lettera:
Egregio Sig. Ministro, Le diamo il benvenuto nella città di Modena e cogliamo l’occasione per evidenziarLe la criticità degli organici che investe la Polizia di Stato in questa provincia.
Da troppo tempo denunciamo questa difficile situazione, ma purtroppo non vediamo atti concreti, né impegni di risoluzione, per questa gravosa problematica che appare sempre più indifferibile.
Alla luce dei numerosi pensionamenti che interesseranno la Polizia di Stato nei prossimi anni e senza una campagna di assunzioni all’orizzonte la nostra preoccupazione è ancora più forte perché questo territorio esprime realtà economiche, sociali e politiche paragonabili a realtà di più grandi dimensioni territoriali e abitative, e richiede un notevole impiego di operatori di polizia, sia per il controllo del territorio che per la gestione dell’ordine pubblico.
La dotazione organica del personale risale ancora alle piante organiche degli anni Ottanta, circa 500 unità complessive nella provincia, e nel tempo soprattutto in questura e nei commissariati dipendenti ha visto calare nell’ultimo decennio la dotazione di circa 80 unità a causa del mancato turn over, a fronte di una crescita dell’attività lavorativa che il territorio richiedeva.
Nello stesso tempo la gestione delle attività legate al settore immigrazione ha richiesto un significativo incremento degli operatori, sia per quanto concerne l’ordinaria evasione di pratiche legate ai rilasci dei permessi di soggiorno che per la gestione delle irregolarità; operatori che quasi sempre sono stati assorbiti da altri uffici.
Questa situazione ha portato in questi anni, ad esempio, al ridimensionamento di altri presidi come il posto di polizia Centro che era un valido punto di riferimento per la città di Modena.
Il potenziamento degli organici, che da tempo viene richiesto, come anche un migliore e più efficace coordinamento tra le varie forze di polizia, avrebbe ricadute positive sull’aumento del contrasto delle attività malavitose legate al dinamico mondo dell’impresa modenese (riciclaggio, attività finanziarie illecite, caporalato). Come anche una più incisiva azione sull’evasione delle pratiche del settore immigrazione avrebbe ricadute positive per quanto riguarda le irregolarità proprie del fenomeno.
Tutto ricade, invece, da tempo sulle donne e sugli uomini della Polizia di Stato che sopperiscono alle carenze strutturali e di organico attraverso l’impegno personale, la grande professionalità e il senso di appartenenza, nonostante il contratto di lavoro scaduto da oltre 870 giorni.
Auspichiamo, pertanto, un’attenzione sulla nostra realtà, consci delle problematiche nazionali, ma convinti che la nostra provincia meriti un adeguamento vero degli organici.