(Cesena, 3 agosto 2020) La mancata sottoscrizione del rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti della sanità privata associati ad Aiop e Aris rappresenta un vero e proprio insulto a chi lavora.
Ennesima dimostrazione del poco rispetto nei confronti di chi ha contribuito in questi anni ad aumentare gli introiti e i bilanci delle società di gestione degli ospedali privati accreditati con il Servizio Sanitario Regionale.
Mentre infermieri, operatori socio sanitari, tecnici e amministrativi degli ospedali privati accreditati Aiop – Aris garantivano cure ed assistenza durante il Covid, rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, datori di lavoro, semplici cittadini, plaudivano agli eroi silenziosi. Sembra passato un secolo ed invece è ancora in corso lo stato di emergenza nazionale da pandemia per Coronavirus.
Che fine hanno fatto gli eroi? Senza contratto.
“Sono oltre 500 gli addetti nella sola provincia di Ravvena – dichiara Mario Giovanni Cozza, segretario generale FP CISL Romagna – ed è vergognoso che ai lavoratori di un settore ancora fondamentale per la salute dei cittadini e gestito da società con fatturati da capogiro, venga negato un contratto di lavoro da 14 anni.
Ci domandiamo perché dipendenti di floride realtà nell’ambito della sanità privata accredita – come Maria Cecilia Hospital di Cotignola che a breve ospiterà al proprio interno il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia ed è in corsa per il riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – lavorino con salari e prerogative fermi al 2006 ?
Noi non molliamo. Dopo i presidi della scorsa settimana sotto la sede Aiop dell’Emilia-Romagna, mercoledì 5 agosto 2020 assieme a CGIL e UIL protesteremo in piazza Montecitorio a Roma per sensibilizzeremo Governo e Parlamento sullo stato della vertenza e sui rischi conseguenti dalla mancata sottoscrizione definitiva del CCLN Aiop -Aris.
Ma non finisce qui – conclude Mario Giovanni Cozza – sempre nel mese di agosto le segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL hanno definito ulteriori iniziative di protesta unitarie a carattere locale, su cui confidiamo si possano mettere da parte alcuni personalismi e forzature in favore di un percorso di unitarietà di tutti le forza sindacali confederali”.
CISL FP ROMAGNA