(Modena, 16 luglio 2021) Sciopero di otto ore domani – sabato 17 luglio – in tutti i punti vendita Navigare. A Carpi ci sarà un presidio dei lavoratori dalle 9:30 alle 12:30 davanti allo spaccio di via Copernico 2.
La protesta è stata proclamata da Femca Cisl Emilia Centrale, Filctem Cgil e Filcams Cgil Modena, impegnate a ricercare una soluzione nella vertenza della Manifattura Riese.
Dopo l’incontro al Mise (Ministero dello Sviluppo economico) del 2 luglio, disertato dalla proprietà (era presente solo il liquidatore, ma senza alcun mandato), sindacati e lavoratori sono in attesa dei prossimi confronti previsti il 19 luglio ancora al Mise e il 28 luglio al Ministero del Lavoro. Finora l’unica risposta dell’azienda si è concretizzata nell’apertura della cassa integrazione Covid fino al 31 luglio. Oltre questa data non si sa quale destino avrà un’azienda storica, detentrice di un marchio prestigioso, e i suoi 80 dipendenti.
Le organizzazioni sindacali, le istituzioni e, soprattutto, i lavoratori, sono sempre più convinti che dietro questa ventilata chiusura con conseguenti licenziamenti si nascondano manovre atte esclusivamente a trarre profitto, senza pensare minimamente a dare continuità alle attività produttive e all’occupazione. Tutto questo nonostante i conti, la situazione finanziaria e le vendite dimostrino che la Manifattura Riese non è affatto un’azienda da chiudere. Per questi motivi Femca, Fictem e Filcams chiedono alla proprietà di tornare sui suoi passi e riprendere l’attività.
I sindacati ribadiscono la necessità di riaprire una normale negoziazione tra le parti, cosa che sarebbe dovuta avvenire prima che la misteriosa proprietà che si cela dietro la società fiduciaria (che detiene l’80% delle quote) decidesse di chiudere in pochi giorni quanto costruito in 60 anni.
Non convince i sindacati nemmeno l’ostinato silenzio del detentore dell’altro 20%, quella Navy Group del fondatore Massimo Brunetti, che ha già fatto sapere di sentirsi estraneo alla vicenda, nonostante ne faccia parte a tutti gli effetti e abbia approvato col suo voto favorevole la chiusura dell’azienda.