(Modena, 19 aprile 2021) «È il Comune di Modena ad alimentare con un comportamento divisivo la polemica intorno ai servizi educativi 0-6 anni».
Lo affermano Fp Cgil Modena, Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale e Uil Fpl Modena in una nota di replica alle affermazioni dell’amministrazione comunale uscite sabato sulla stampa locale.
La vicenda riguarda l’indisponibilità che il personale comunale avrebbe espresso di fronte alla richiesta di prolungare l’attività nel mese di luglio.
«Invece di ricercare soluzioni condivise tra tutti, a partire dalle educatrici, insegnanti, collaboratrici e cuoche che ogni giorno lavorano con cura e dedizione per garantire servizi educativi di qualità, il Comune denigra il proprio personale alimentando inutili divisioni all’interno della nostra comunità – dichiarano Giada Catanoso (Fp Cgil Modena), Sabrina Torricelli (Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale) e Christian Medici (Uil Fpl Modena) – Appare infatti ormai evidente che l’unica volontà che manca in riferimento al prolungamento delle attività estive non è quella delle lavoratrici, ma proprio quella del Comune di svolgere tali attività con il proprio personale».
A questo proposito i sindacati ricostruiscono i fatti partendo dall’anno scorso, quando era ancora in vigore un accordo sindacale che garantiva l’attività nelle prime due settimane di luglio di tutti i nidi e scuole d’infanzia gestite dal Comune con il proprio personale.
«A giugno 2020, in piena pandemia, l’amministrazione comunale ha dato disdetta unilaterale di quell’accordo e ha preferito far gestire i centri estivi ai privati, con un aggravio di costi e una minore offerta di servizi, nonostante il personale comunale fosse disponibile – dicono Cgil Cisl Uil – Ricordiamo anche che nello stesso mese di luglio 2020 la Fondazione Cresciamo, il cui unico socio è il Comune, ha invece gestito i centri estivi presso le sue scuole applicando quello stesso accordo sindacale disdettato per le dipendenti comunali, rendondo quindi chiaro che l’obiettivo era esternalizzare ai privati anche quel servizio. Quest’anno la storia si ripete: il Comune con un atto unilaterale a mezzo stampa dichiara di fatto concluso il confronto con le lavoratrici e decide di affidare il servizio estivo all’esterno, non perché costretto dagli eventi, ma per una precisa scelta politica».
Sindacati e rsu aggiungono che su questo tema finora si è svolto un primo incontro con il Comune (giovedì scorso 15 aprile) e sono in attesa di un’ulteriore convocazione per continuare il confronto.
«A questo punto dobbiamo dedurre che Il Comune ha già deciso, non avendo alcun interesse ad utilizzare al meglio le risorse e le professionalità che ha al suo interno, e che la sua unica preoccupazione sia ormai liberarsene il prima possibile attraverso, appunto, i percorsi di esternalizzazione che sta mettendo in atto.
Ancora una volta dobbiamo quindi constatare che in un momento in cui sarebbe necessaria la massima coesione sociale, a tutti i livelli, il Comune di Modena va avanti con decisioni unilaterali che – concludono Giada Catanoso (Fp Cgil Modena), Sabrina Torricelli (Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale) e Christian Medici (Uil Fpl Modena) – non vanno certo nella direzione di miglioramento della qualità dei servizi e di sviluppo di un nuovo reale modello integrato».