(Modena, 29 marzo 2021) Continuano gli scioperi al Pam Panorama di Sassuolo. L’ultimo si è svolto giovedì scorso 25 marzo, con assemblee in orario di lavoro che sono proseguite per tutta la giornata.
L’iniziativa di lotta, promossa dai sindacati Filcams Cgil Modena, Fisascat Cisl Emilia Centrale e dalle rsa, fa seguito alle numerose ore di sciopero già effettuate in gennaio e febbraio per contrastare le scelte unilaterali attuate dalla dirigenza aziendale sull’uso degli ammortizzatori sociali. Essi sono stati attivati senza il previsto esame congiunto con i sindacati e interessano solo una parte dei lavoratori, senza il coinvolgimento di tutta la platea come avvenuto invece per tutto il 2020.
«È sempre più assordante il silenzio degli enti preposti alla verifica sugli ammortizzatori sociali (Ministero del Lavoro, Inps, Ispettorato del lavoro) – affermano Pascale Milone (Fisascat Cisl Emilia Centrale) e Cinzia Pinton (Filcams Cgil Modena) – Nei mesi passati, sia a livello territoriale che nazionale, abbiamo denunciato le ripetute violazioni dei principi sulla rotazione della cassa integrazione che vedono lavoratori essere collocati in cassa e altri con gli stessi livelli e mansioni fungibili tra loro lavorare ininterrottamente, con chiara violazione dei criteri di scelta».
Per i sindacati non è accettabile la discriminazione che stanno subendo i lavoratori e le lavoratrici di Pam Panorama che scarica solo su alcuni scelti dall’azienda la riduzione delle ore lavorate, con conseguente perdita di salario. Questo modello di utilizzo dell’ammortizzatore nel punto vendita di Sassuolo è applicato anche in altri negozi di diverse regioni.
Per questo gli scioperi proclamati a livello territoriale fanno parte di una più ampia agitazione nazionale contro la modalità di utilizzo di ammortizzatori sociali, il ricorso a orari supplementari e straordinari, contestualmente alla dichiarazione di esuberi da parte della dirigenza aziendale.
L’adesione allo sciopero di giovedì è stata alta, così come a tutti quelli indetti finora. L’azienda in diversi casi ha provveduto a sostituire il personale in sciopero con responsabili dello stesso punto vendita o con addetti provenienti da altri negozi dislocati sul territorio emiliano. Contestualmente l’azienda non sta provvedendo al riconoscimento del pagamento delle ore di assemblea e ai sindacati giungono voci di pressioni sui lavoratori.
Filcams Cgil e Fisascat Cisl auspicano che, dopo questa nuova mobilitazione, le richieste dei lavoratori trovino finalmente ascolto e che l’azienda decida di avviare un confronto con i sindacati teso alla stipula di un accordo e alla valutazione unitaria degli esuberi dichiarati, anche in considerazione del fatto che il personale presente all’interno del punto vendita di Sassuolo è prevalentemente femminile.
I sindacati hanno chiesto un incontro al sindaco di Sassuolo, ma non è ancora stata fissata una data a causa della pandemia.