(Ferrara, 15 giugno 2021) A Ferrara, nel 2035, la popolazione di età 0-14 scenderà dall’attuale 13% all’11%, per rimanere su questo livello anche nel 2050, mentre gli over 65, che oggi sono meno di un quarto della popolazione complessiva, diventeranno oltre un terzo nel 2050.
Sempre nel 2050, una persona di 65 anni su quattro vivrà sola e così anche quasi i due terzi degli anziani che avranno superato gli 85 anni. Inoltre, più di un milione di persone con più di 65 anni soffrirà almeno di una malattia cronica, un quarto di loro avrà più di 85 anni.
E’ questa l’istantanea che si ricava dalla ricerca ‘La situazione demografica dell’Emilia-Romagna e le proiezioni al 2050’, realizzata dall’associazione Neodemos per conto della Fnp – Cisl.
La salute non è solo il risultato di fattori biologici, ma s’interseca con fattori psicologici e sociali, per questo il Sindacato Pensionati Cisl di Ferrara lavora sulla tutela della non autosufficienza, sulla prevenzione e mantenimento dell’autosufficienza e della qualità della vita dei nostri anziani, oggi e nel futuro prossimo.
Ricordando come l’emergenza pandemica, abbia accelerato le dinamiche legate alla fragilità dell’invecchiamento, dobbiamo impegnarci a contrastarne il fenomeno, cominciando con la messa a punto delle cure territoriali, rafforzando tutti i servizi per migliorare la risposta ai bisogni delle persone. Pertanto, servizio sociale territoriale potenziato per facilitare l’accesso ai servizi e una presa in carico sempre più personalizzata, rete completa delle Case della Salute con valorizzazione dei medici di medicina generale, medicina d’iniziativa e rete dei servizi sanitari di cure intermedie rafforzati.
La domiciliarità necessita essere perno dell’intera filiera dei servizi socio-sanitari, supportati da interventi complementari per mantenere l’autonomia dell’anziano: assistenti famigliari regolarizzate e formate, trasporti pubblici locali efficienti, contesti sociali ed ambientali sicuri e vivibili per le persone anziane, assenza di barriere architettoniche e domotica nelle case degli anziani.
Senza dimenticare “la qualificazione certificata dei servizi residenziali per gli anziani più fragili”. Se gli anziani saranno sempre più e tali per lungo tempo, occorrono politiche di invecchiamento attivo, ossia un insieme di ‘tutele’ che accompagnino l’anziano a vivere al meglio questa fase della vita.
L’invecchiamento attivo significa anche formazione permanente, in quanto la crescita del bagaglio formativo e culturale incentiva l’adozione di stili di vita più salutari, maggiore partecipazione alla vita sociale e l’allargamento delle reti di relazioni.
L’analisi di Neodomos prospetta cambiamenti che interessano anche il mercato del lavoro. Infatti, la crescente scolarizzazione con il conseguente innalzamento dell’età media in cui si terminano gli studi, e il ritardo nei processi di transizione allo stato adulto, compreso quindi l’ingresso nel mercato del lavoro, provocano un’ulteriore erosione delle forze di lavoro giovane. E vanno valorizzati i consistenti flussi di immigrati, composti principalmente da giovani lavoratori, che negli ultimi decenni hanno rimpiazzato in parte le quote di forze lavoro erose dall’invecchiamento.
Responsabilità e creatività del sindacato nel contrattare capillarmente sul territorio politiche sociali, sanitarie e sociosanitarie in risposta ai bisogni della popolazione ferrarese anziana, in futuro sempre più numerosa, sono l’impegno della FNP e della Cisl di Ferrara.