Dal Territorio

Ravenna, sindacati a Comune: appalto sui servizi educativi incoerente rispetto all’intesa tra Regione e Cgil Cisl Uil

Bando appalto servizi educativi incoerente rispetto alle rinnovate richieste di Cgil-Cisl e Uil al Comune di Ravenna in ottemperanza al Protocollo d’intesa fra Regione Emilia Romagna e OO.SS. Regionali.

(Ravenna, 6 giugno 2022) Le organizzazione sindacali di categoria, apprendono con rammarico, che anche nelle nuove gare d’appalto per la GESTIONE INTEGRATA DEI SERVIZI EDUCATIVI DI INCLUSIONE PRESCOLASTICA, SCOLASTICA ED EXTRASCOLASTICA DEI/DELLE BAMBINI/E E DEGLI/DELLE ALUNNI/E CON DISABILITÀ, DEI SERVIZI DI PRE E POST SCUOLA E DEI SERVIZI DI VIGILANZA E SICUREZZA SULLE LINEE DI TRASPORTO SCOLASTICO E DI TRASPORTO PUBBLICO E  APPALTO DEI SERVIZI DI GESTIONE DI NIDI D’INFANZIA COMUNALI (Darsena, Marina di Ravenna, Orsa Minore, Sant’Antonio, Sira, Il Riccio, L’Era dei Bimbi) DEL POLO PER L’ INFANZIA Mani Fiorite, DEI SERVIZI INTEGRATIVI AL NIDO D’INFANZIA SPAZIO BAMBINI Tanti Bimbi presso Polo Lama Sud, DEI CENTRI RICREATIVI ESTIVI NIDI E MATERNE (CREN e CREM) – pubblicate dal Comune di Ravenna, per l’ennesima volta non vengono recepite le richieste che le scriventi OO.SS da anni avanzano nei tavoli di confronto preposti ed in tutte le occasioni formali ed informali, finalizzate a garantire il corretto inquadramento degli educatori ivi impiegati, nonché il riconoscimento del pasto agli educatori ed ausiliari insieme ai bambini, quale importante momento educativo volto ad una sana e corretta alimentazione.

Tali richieste sono state inserite anche all’interno di un Verbale di riunione con il Comune a marzo 2022, di cui si riporta il testo:

  • In merito alla gara d’appalto in oggetto, le OO.SS. chiedono che vengano estesi al Comune di Ravenna i principi e le procedure preliminari contenute nel protocollo d’intesa fra Regione Emilia Romagna e Cgil Cisl Uil ER in materia di legalità e appalti del 23/12/2021. In particolare, le OO.SS. chiedono che venga fatto esplicito riferimento ai corretti inquadramenti professionali e ad elementi organizzativi di qualità, quali la somministrazione del pasto agli educatori in quando parte del progetto educativo.

Nello specifico le scriventi, si riferiscono al riconoscimento del corretto livello di inquadramento D2 di educatori ed educatrici, così come previsto dal CCNL Cooperative sociali applicato dalle Cooperative concorrenti; al valore della compresenza del personale educativo ed all’introduzione del pasto per ausiliarie ed educatrici già contemplati tra i momenti educativi più importanti  per bambini e bambine anche all’interno del progetto pedagogico dei servizi del Comune di Ravenna e come riportato nel Piano di Offerta Formativa del Comune stesso.

Sarebbe stato auspicabile ad esempio, fra le proposte di azioni migliorative il riconoscimento del pasto al personale, ritenuto un diritto da parte delle organizzazioni sindacali e un ulteriore passo avanti nella qualità dei servizi offerti dal Comune.

Appare inoltre in forte contraddizione per un Comune all’avanguardia sui temi dell’infanzia come quello di Ravenna la definizione di “Assistente all’infanzia con funzioni educative” riportata nel capitolato di gara per i NIDI.

Il personale educativo di questi servizi rispetta i requisiti previsti dalla delibera regionale n. 1564/2017 ed è quindi riconducibile nel ruolo di EDUCATORE/EDUCATRICE a tutti gli effetti: infatti l’adeguamento dell’inquadramento al livello D2 per tutti gli/le educatori/trici ancora oggi inquadrati/e al livello D1, è da anni richiesto dalle Organizzazioni Sindacali per i /le dipendenti delle Cooperative Sociali sia nella funzione di appoggio scolastico che in quella di educatori/trici di nidi.

Questo riconoscimento è volto a valorizzare le professionalità ed i percorsi formativi e a restituire ai/alle lavoratori/trici la giusta dignità professionale oltre al corretto corrispettivo economico.

Le OO.SS ritengono inoltre che fosse necessario inserire nel bando dei servizi nido un vincolo della compresenza fra educatori/trici, a prescindere dal numero di bambini presenti. L’assenza di tale previsione costringe gli educatori/trici ad allontanarsi dal servizio in caso di calo di bambini presenti in sezione/scuola generando così ore negative nella propria banca ore, che dovrà poi essere recuperata e/o a svolgere le proprie ore presso altri plessi, svalorizzando così il personale in forza.

In egual modo tale previsione è ritenuta necessaria  per gli educatori dell’appoggio scolastico, così come previsto nella sperimentazione del progetto “Educatore di Plesso” fortemente voluto dalle OO.SS, che prevede la permanenza dell’educatore di appoggio scolastico all’interno della scuola/classe/plesso al fine di non perdere le ore ogni qual volta che il bambino assegnato è assente e garantendo supporto di ore di gestione per il bambino stesso o per la realtà dove l’educatore è coinvolto, rendendolo sempre più una figura di riferimento, inserita nel contesto scolastico come il resto del corpo docente.

Alla luce di quanto sopra esposto le Organizzazioni Sindacali di categoria esprimono il proprio disappunto in quanto per l’ennesima volta l’Amministrazione comunale non prevede di mantenere l’alto valore, anche etico, dei servizi all’infanzia adottando tutte le misure possibili per evitare un arretramento della qualità dei servizi che passa anche dalla qualità del lavoro di chi li garantisce.

 Ancora una volta le Organizzazioni sindacali constatano l’agire contradditorio ed incoerente del Comune di Ravenna che, a fronte di servizi di qualità, non garantisce un adeguato riconoscimento in termini di diritti, tutele e condizioni di lavoro dignitose nei confronti degli/lle educatori/trici in appalto.

 

FP CGIL RAVENNA FISASCAT CISL ROMAGNA UIL FPL
Sara Massaroli

 

 

Laura Chiarini

 

Leonardo Morelli

Luca Poggiali

 

 

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Ufficio Stampa