(Ferrara, 14 giugno 2017) Si è tenuto mercoledì 14 il presidio del personale dipendente dalle realtà del settore socio-sanitario-assistenziale educativo indetto da FP-CGIL e FISASCAT-CISL presso la Casa di Cura Salus di Via Bellaria. Il presidio attendeva l’arrivo di Teresa Montemurro. Teresa Montemurro, componente della Segreteria Nazionale Snalv sindacato autonomo firmatario insieme con Confsal e Confelp del CCNL sottoscritto il 12 aprile di quest’anno con l’associazione datoriale ANASTE, avrebbe dovuto essere presente all’assemblea dei lavoratori convocata da SNALV presso la Salus.
L’assemblea è però stata disdetta in giornata e rumos hanno comunicato un possibile spostamento. “Non vorrei che fosse una banale tattica per sfuggire al confronto diretto con noi” commenta Luca Benfenati, Segr. Gen. Fisascat Cisl di Ferrara, “l’applicazione CCNL in oggetto” continua “è stata da subito diffidata da FP-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS, UIL-FPL in quanto sottoscritta da associazioni sindacali non rappresentative del settore.”
Spiega poi il Segretario Fisascat che “delle 5 strutture della provincia interessate dal CCNL socio-sanitario-assistenziale la Salus è l’unica che ancora non ha accolto la richiesta di prorogatio del Contratto precedente, ma auspico” aggiunge “lo faccia presto magari giusto in tempo per aderire insieme alle altre strutture ad un accordo provinciale in merito.”
“Tale contratto” continua Benfenati, “risulta peggiorativo per i lavoratori da tutti i punti di vista e produrrebbe una lesione sia economica che in termini di diritti: basti pensare alla riduzione del periodo di comporto che passa da un anno a 180 giorni, la riduzione del diritto allo studio da 150 a 50 ore o alla mancata retribuzione dei primi 3 giorni di malattia”.
“Per questo” conclude Benfenati “FP-CGIL e FISASCAT-CISL sono in procinto di richiedere un’assemblea pubblica alla presenza dello Snalv, delle strutture datoriali, delle istituzioni pubbliche locali e della Asl per discutere degli effetti deleteri dell’attuale Contratto tanto sul personale quanto sugli utenti delle case di cura.”