(Modena, 10 dicembre 2019) Stato di agitazione di tutto il personale docente e non docente, richiesta di un incontro urgente al prefetto di Modena e a tutte le parti coinvolte: sindaco, dirigente scolastica, Ufficio scolastico provinciale di Modena. Se questo incontro non sarà risolutivo, si andrà verso lo sciopero di tutto il personale.
Sulla complicata vicenda delle scuole di Serramazzoni prendono posizione i lavoratori (docenti e personale ata), che questa mattina hanno partecipato numerosi a un’assemblea sindacale.
L’istituto comprensivo di Serramazzoni (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado) versa da tempo in una situazione di pesante criticità: la scuola media è ospitata all’interno di container, la primaria ha una sistemazione non ottimale e la scuola dell’infanzia è stata chiusa per inagibilità.
È proprio la chiusura del plesso dell’infanzia che ha determinato la gravità della situazione: a tutt’oggi oltre 100 bambini di 3-5 anni sono a casa e non sanno se e quando potranno avere una scuola e uno spazio per loro. Le famiglie stanno facendo incredibili sacrifici per fare fronte a tutto questo e molti genitori hanno enormi difficoltà sul posto di lavoro.
Infine 16 lavoratori, tra docenti e personale ata, non hanno certezze rispetto all’organizzazione del proprio lavoro.
«Ieri pomeriggio avrebbe dovuto tenersi un incontro tra il sindaco di Serramazzoni e la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo, incontro concordato nel corso di una precedente riunione sindacale tenutasi venerdì scorso, e durante il quale il primo cittadino di Serramazzoni si era impegnato a portare una proposta che permettesse di tamponare l’emergenza – riferiscono Antonietta Cozzo (segretaria Cisl Scuola Emilia Centrale) e Claudio Riso (segretario Flc Cgil Modena) – Peccato che né il sindaco né altri amministratori si siano presentati all’appuntamento e, di conseguenza, a tutt’oggi alunni, lavoratori e famiglie vivano nella più assoluta incertezza. La situazione non è più sostenibile.
Per questo motivo l’assemblea degli insegnanti e ata di questa mattina ha deciso di proclamare lo stato di agitazione. L’assemblea ha inoltre assunto l’impegno di organizzare nei prossimi giorni un’iniziativa di mobilitazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Va rilevato, infine, che il 7 gennaio 2020 si aprono le iscrizioni per il prossimo anno scolastico: i rischi di fuga verso altre scuole e le conseguenze di uno spopolamento della cittadina appenninica sono sotto gli occhi di tutti», concludono i sindacati scuola di Cisl e Cgil.