(Modena, 18 maggio 2019) «È positivo che il nuovo direttore generale della più grande azienda modenese sia stato nominato in tempi rapidi. Prendiamo atto che è stato scelto un dirigente con un curriculum importante e una significativa esperienza nell’ambito delle politiche sanitarie. Per il futuro serve voltare pagina, finirla con gli effetti speciali e dialogare».
Lo affermano Alessandro De Nicola (responsabile sanità Fp Cgil Modena), Patrizia De Cosimo (segreteria Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale) e Nicola Maria Russo (Uil Fpl Modena) commentando la nomina di Antonio Brambilla a nuovo direttore generale dell’Ausl di Modena.
L’auspicio dei sindacati è poterlo incontrare il prima possibile, vedere una direzione aperta al confronto, capace non solo di comunicare, ma soprattutto di dialogare con le rappresentanze dei lavoratori e che trasmetta questo metodo all’intera struttura aziendale.
«Ci aspettiamo un atteggiamento diverso rispetto a chi c’era prima – dicono i sindacalisti confederali – Siamo interessati a conoscere le opinioni del dott. Brambilla in merito al futuro di questa azienda, anche noi abbiamo contenuti importanti da dire. La sua nomina giunge in un momento delicato, soprattutto per quanto riguarda le attese dei lavoratori della più grande azienda della provincia. Siamo in ritardo su una serie di sfide enormi: in primis quella di realizzare un nuovo contratto aziendale dignitoso e rispettoso dei lavoratori, che recepisca le innovazioni del contratto nazionale stipulato nel 2018. Occorre continuare sulla linea delle progressioni economiche orizzontali e, parallelamente, attivare percorsi interni tra categorie che valorizzino le competenze acquisite dai nostri professionisti e i loro percorsi di carriera».
Per De Nicola, De Cosimo e Russo non meno rilevante è il riconoscimento immediato dei ruoli del comparto che svolgono gestione di processi e servizi e che non hanno visto alcuna politica di crescita e valorizzazione. Così come occorre costruire tra azienda, sindacati e rappresentanze dei lavoratori uno spazio di discussione vero sull’organizzazione del lavoro.
«I turni, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, la collocazione ottimale dei lavoratori nell’ambito dell’organizzazione, la verifica costante dei contingenti di personale in relazione ai vari profili professionali: sono tutte materie – sottolineano Cgil Cisl Uil della sanità – che devono ritornare al centro del confronto tra le parti sociali. È impensabile che un’azienda di dimensioni e complessità come l’Ausl di Modena non abbia uno spazio di discussione di questo tipo. Il prezzo pagato negli ultimi anni in termini di clima lavorativo è pesantissimo. Si è prodotta una grave cesura tra la vecchia direzione e il suo staff da una parte, i professionisti dall’altra, alla quale occorre porre rimedio», concludono Alessandro De Nicola (Fp Cgil Modena), Patrizia De Cosimo (Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale) e Nicola Maria Russo (Uil Fpl).