(Reggio Emilia, 6 giugno 2019) Giorgio Uriti, segretario generale dei metalmeccanici della Fim Cisl Emilia Centrale, replica alle perplessità del presidente del gruppo metalmeccanico di Unindustria Sandro Bordoni, sullo sciopero nazionale unitario dei metalmeccanici indetto in Italia per il 14 giugno da Fiom, Fim e Uilm.
“Come sindacato – afferma Uriti – ci impegniamo da sempre nel lavoro per la crescita dei dipendenti assieme alle rispettive imprese perché, è evidente, lo stato di salute delle aziende non è slegato dal benessere dei lavoratori”.
“Ci sono, però, temi sui quali – aggiunge il segretario dei metalmeccanici di Reggio e Modena – dobbiamo manifestare con forza la nostra insoddisfazione: il rispetto degli impegni assunti da parte degli imprenditori nell’ultimo contratto nazionale di categoria è uno di questi. Così come l’obbligo formativo sancito nel contratto e la contrattazione di secondo livello per redistribuire la ricchezza prodotta dalle aziende, sono due chiari esempi, rispettati a parole, ma elusi ma nei fatti”.
Prosegue Giorgio Uriti: “I diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, diventano esigibili se c’è il rispetto del contratto nazionale. Prima di chiedere impegni agli altri, è necessario rispettare i propri. Riteniamo pertanto inopportuno che gli imprenditori chiedano di non scioperare e non manifestare a chi, invece, gli impegni li onora da sempre: i lavoratori metalmeccanici, 40.000 solo a Reggio Emilia”.
“Il sindacato – aggiunge il sindacalista – è pronto a fare scelte coraggiose e condivise con gli imprenditori che scommettono sulla crescita dei propri dipendenti in termini di formazione, professionalità, innovazione, occupazione di qualità e non certamente con chi rappresenta il vecchio stereotipo dell’imprenditore ‘col cappello in mano’ che chiede facilitazioni a questo o a quel governo”.
“Le motivazioni per cui è quanto mai necessario scioperare e manifestare venerdì 14 giugno – conclude il segretario dei metalmeccanici cislini -, sono strutturali ed esigono risposte urgenti ed approfondite. Si chiamano rilancio degli investimenti, politiche strutturali di sostegno al lavoro, lotta all’evasione fiscale, maggiore attenzione alla salute ed alla sicurezza del lavoro, contrasto a politiche elettoralistiche di breve periodo, reale riduzione della pressione fiscale su redditi e pensioni mantenendo la progressività della tassazione, superamento della Riforma Fornero, rilancio degli ammortizzatori sociali. Sono sicuro che a Firenze, Napoli e Milano il 14 saremo in migliaia e molto motivati”.