(Reggio Emilia, 22 febbraio 2019) “Questa è solo la punta dell’iceberg. Uno tra i tanti casi di violenza che accadono quotidianamente, ma che rimangono nell’ombra”. Con queste parole Rosamaria Papaleo, segretaria Cisl Emilia Centrale, commenta il recente caso di violenza, accaduto nella bassa reggiana, in cui tre donne con i loro dieci bambini sono state separate dai mariti violenti e affidate a diverse comunità protette. “E’ un segnale incoraggiante il fatto che queste donne abbiano trovato il coraggio di rompere il silenzio e denunciare gli orrori a cui erano sottoposte – continua Papaleo -. Uno stimolo per tutte coloro che subiscono maltrattamenti ma non trovano la forza di denunciare. Le donne devono capire che non sono sole, ma c’è un’intera comunità pronte a difenderle”.
“Come in tutti i casi di violenza non è il momento di fare distinzione sull’origine di provenienza geografica, dato che chiunque commette violenze e nega libertà altrui è e resta una persona brutale. E’ il tempo di stare vicino e dare supporto alle vittime di brutalità.– afferma Aziz Sadid, responsabile di zona di Cisl Emilia Centrale -. Da un lato esprimiamo il nostro plauso alla rete dei servizi sociali e alle forze dell’ordine per il lavoro svolto, dall’altro tutta la comunità, compreso quelle dei cittadini immigrati, devono difendere le libertà di scelta e diritti civili, condannando e segnalando alle figure preposte ogni forma e/o tipo di violenza, in nome della nostra Costituzione.