In questo novembre, un mese che dal 1999 è dedicato in modo più intenso all’attivismo contro la violenza di genere, il brutale femminicidio di Giulia Cecchettin ha riportato il tema al centro del dibattito pubblico, suscitando mobilitazioni e prese di coscienza, individuali e collettive. La nostra prospettiva non può che essere quella della “tolleranza zero” in riferimento a qualunque forma di violenza, perché le aggressioni e violenze più gravi nascono all’interno di un contesto culturale e modelli di riferimento nelle relazioni uomo/donna che si riproducono anche attraverso forme lievi – e spesso considerate “normali” – di umiliazione, denigrazione, possesso.
La Cisl condivide e rinnova l’impegno per il contrasto della violenza di genere, comprese le molestie e la violenza sul lavoro, nella consapevolezza che è necessario intervenire sulle cause all’origine e sui fattori di rischio, ovvero stereotipi di genere, forme di discriminazione multiple e interconnesse, squilibri nei rapporti di potere tra uomini e donne. È nostro compito come sindacaliste e sindacalisti, con gli strumenti che ci sono propri, quali la presenza nei luoghi di lavoro, l’informazione, la formazione e la contrattazione, lavorare per condizioni effettive di parità tra uomini e donne per quanto riguarda la retribuzione; le posizioni apicali; le responsabilità di cura in ambito familiare; l’accesso, la permanenza e le prospettive di carriera nel mercato del lavoro; un ambiente di lavoro sano e sicuro in cui sia rispettata la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori in quanto persone.
E’ necessario agire non solo attraverso la repressione e la sanzione degli autori di violenza, ma anche attraverso politiche di prevenzione integrate, che sappiano cogliere e agire sugli aspetti sociali e culturali.
Elisa Fiorani, coordinatrice Politiche di genere della Cisl Emilia-Romagna così si riferisce al contributo del sindacato a supporto delle vittime di violenza: “L’inserimento lavorativo è sicuramente tra le più rilevanti misure di protezione e di assistenza a favore di tutte le vittime di violenza. Il lavoro, e un lavoro di qualità, è un importante strumento per uscire dalla violenza e riacquistare autonomia, indipendenza, autostima, realizzazione di sé. All’interno di una rete di supporto che deve vedere coinvolte tutte le realtà del territorio, ognuna nell’ambito del proprio ruolo e competenze, vogliamo come sindacato offrire il nostro contributo, le nostre risorse e i nostri servizi. Oltre ai servizi già noti, come, ad esempio, il Patronato e il Caf, vogliamo quindi mettere a disposizione la rete degli Sportelli Lavoro Cisl, presenti in diverse delle sedi Cisl a livello regionale, rinnovando ed estendendo le collaborazioni in atto con Associazioni che danno supporto alle donne nei percorsi di uscita dalla violenza.”
Le strutture confederali e di categoria della Cisl Emilia-Romagna hanno organizzato, anche in rete con altre realtà territoriali, una serie di iniziative di riflessione, approfondimenti e azione sul contrasto alla violenza di genere :
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