(Bologna, 10 febbraio 2024) “Bene l’intesa con la Regione, soddisfatti che siano state accolte tutte le nostre richieste, ma si poteva fare prima e meglio”.
E’ stato questo, lapidario, il commento di Filippo Pieri a “La finestra sui fatti”, nella consueta rubrica settimanale che va in onda ogni sabato mattina su Radio Flyweb, dove ha fatto un po’ il punto sull’intesa raggiunta tra la Regione Emilia Romagna e i sindacati riguardo all’aumento della retta giornaliera per anziani e disabili utenti dei servizi sociosanitari residenziali.
“Lo scorso autunno – ha sottolineato il segretario generale della Cisl ER – siamo rimasti interdetti sia per l’indistinto e considerevole aumento dei costi a carico delle famiglie sia per le modalità con cui è stata presa la decisione, vale a dire in modo formale, repentino e senza alcun dialogo. Un’anomalia che in Emilia-Romagna, dove c’è una tradizione di confronto tra istituzioni e parti sociali, solitamente non capita”.
“Poi, con il verbale d’incontro sottoscritto in Viale Aldo Moro martedì scorso, di fatto sono state accolte tutte le proposte che avevamo fatto già a novembre, quindi, in sostanza, si poteva evitare lo scontro di questi mesi e risparmiare tempo, così come si potevano evitare le conseguenti mobilitazioni e i presidi che, come Cgil Cisl Uil, abbiamo organizzato su tutto il territorio regionale”, ha rincarato la dose il leader Cisl.
“Proposte – ha proseguito Pieri – che, pur considerando la legittima richiesta di revisione delle rette, prevedevano una gradualità degli aumenti nel tempo, l’adozione di un meccanismo di equità come l’ISEE e l’avvio di una discussione sull’accreditamento in scadenza riguardo agli standard delle strutture che vogliono convenzionarsi con il settore pubblico per ospitare anziani e disabili”.
Infine, nel prosieguo dell’intervista radiofonica, il numero uno di Via Milazzo, oltre a spiegare i termini dell’accordo con Viale Aldo Moro, che va dalla messa a disposizione di ulteriori 10 milioni fino all’impegno dell’adozione dello strumento dell’ISEE, ha lanciato un allarme sulle politiche di welfare in regione.
“Un tema – ha concluso Pieri – complesso e articolato, che necessita di risorse ingenti ed è strettamente correlato a quello demografico. Infatti, se da un lato si vive più a lungo, con più persone che hanno bisogno di assistenza, dall’altro ci sono sempre meno giovani, e ciò incrementa la difficoltà a trovare lavoratori dedicati alla cura della persona e alla sanità”.
Il verbale di accordo. Nel dettaglio, sono due i punti previsti nell’intesa.
Il primo: a partire dal prossimo anno (1.01.2025), unitamente all’applicazione delle nuove regole sul sistema di accreditamento dei servizi sociosanitari, finalizzate anche al miglioramento della qualità dei servizi e del lavoro, si provveda all’introduzione dell’Isee, da applicarsi in maniera lineare nel calcolo delle rette a carico degli utenti dei servizi socio-sanitari residenziali.
Il secondo: in sede di approvazione della legge di assestamento del bilancio 2024, siano aumentate di ulteriori 10 milioni di euro le risorse che, attraverso il Fondo sociale regionale, vengono trasferite ai Comuni al fine di sostenere le famiglie con redditi medio bassi e bassi per far fronte al pagamento delle rette dei servizi socio-sanitari residenziali accreditati, a valere per l’intero anno 2024.
Per arrivare alla più equa applicazione delle due misure, si istituisce un tavolo ad hoc composto da Regione, Comuni e Organizzazioni sindacali, anche per determinare i criteri e le modalità per la destinazione delle risorse previste, e cioè i 10 milioni di euro in più nel Fondo sociale regionale.
(Fonte: RER)