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Coronavirus. Stagione turistica, i sindacati: “Inaccettabile fuga in avanti degli albergatori che pretendono il recepimento di protocolli di sicurezza non condivisi. Siamo anche noi preoccupati, ma protocolli e linee guida vanno individuati all’interno del tavolo regionale”

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Coronavirus. “Sulla prossima stagione turistica, inaccettabile fuga in avanti degli albergatori che pretendono il recepimento di protocolli di sicurezza non condivisi. Siamo anche noi preoccupati, ma protocolli e linee guida vanno individuati all’interno del tavolo regionale”

(Bologna, 30 aprile 2020) La Regione Emilia-Romagna ha avviato un tavolo per la prossima stagione turistica che coinvolge le associazioni di categoria e i sindacati. L’obiettivo è arrivare a definire le linee guida e i protocolli (anche con il coinvolgimento dell’Agenzia sanitaria regionale) per avviare le attività una volta autorizzata la riapertura.
Lo riteniamo un approccio giusto, utile e costruttivo. Risultano quindi incomprensibili le dichiarazioni via stampa delle associazioni degli albergatori (tutte presenti al tavolo) che chiedono di anticipare la riapertura e si dicono pronte con protocolli per la sicurezza da loro redatti. In un momento dove occorre la massima collaborazione tra parti sociali ed istituzioni, questa fuga in avanti è inaccettabile e non aiuta a creare le necessarie condizioni di sicurezza per tutti.
Così com’è irrispettoso partecipare al tavolo regionale senza avanzare proposte per poi incalzare, pochi giorni dopo, Regione e Governo chiedendo un’immediata riapertura e arrivando addirittura a chiedere il recepimento di un protocollo che non è stato condiviso.
Sia chiaro: siamo anche noi preoccupati per la prossima stagione turistica, anche perché le conseguenze sulle attività legate al turismo saranno molto più negative rispetto alle altre attività economiche. E siamo quindi preoccupati per i 60 mila lavoratori stagionali della nostra regione che, in questa situazione drammatica, non hanno la certezza della rioccupazione e nessuna copertura di ammortizzatori sociali. Il bonus di marzo di 600 euro è stato infatti un aiuto parziale, che non potrà di certo sostituire la stagione (e che tra l’altro ha inspiegabilmente visto escluse alcune categorie di lavoratori stagionali).

Il nostro auspicio è poter creare le condizioni per avviare la stagione turistica, anche se in ritardo e in modo parziale. Perché il lavoro è un diritto fondamentale e la riapertura delle attività necessaria anche in funzione della stagione turistica. Ma su salute e sicurezza non siamo disposti a derogare. Sono le basi irrinunciabili per la ripartenza, come la corretta applicazione dei contratti collettivi e le norme nei rapporti di lavoro, il rispetto dei diritti e delle tutele, e la fondamentale difesa della legalità.
Solo così si potrà veramente ripartire.
Il luogo di confronto deputato a individuare e condividere quelle linee guida necessarie per poterlo fare esiste: è il tavolo avviato dalla Regione.

FILCAMS – CGIL ER Paolo Montalti
FISASCAT – CISL ER Michele Vaghini
UILTUCS – UIL ER Aldo Giammella

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