(Ferrara, 23 febbario 2018) La segreteria FNP-CISL dell’Emilia Romagna in occasione delle elezioni politiche invia il presente documento che riassume gli obiettivi che l’organizzazione propone al dibattito politico e richiede una risposta, al fine di orientare l’elettorato in vista dell’importante appuntamento elettorale. La Segreteria FNP-CISL è disponibile, se richiesto e concordato, al confronto con le forze politiche ed i candidati.
DIRITTO DOVERE DI PARTECIPARE AL VOTO.
Per conquistare il diritto ad esercitare il voto i nostri padri, le nostre madri, fratelli e sorelle hanno lottato a costo di grandi sacrifici e a volte anche della loro vita. Pertanto la non partecipazione al voto è una sconfitta per tutti. I limiti e le contraddizioni presenti nell’offerta politica non sono un buon motivo per astenersi da questo diritto-dovere civico. I cittadini pensionati e non solo hanno bisogno della politica, della buona politica, al servizio del bene comune. Hanno bisogno di sconfiggere il male più forte oggi: “l’indifferenza”, vogliono riprendere il motto di don Milani “I~Care”.
DIFESA DELLA COSTITUZIONE: RIFIUTO DEL FASCISMO E DEL RAZZISMO.
I pensionati italiani hanno contribuito a conquistare la Costituzione e in questi anni hanno lottato per costruire un paese democratico, fondato sui valori della Carta Costituzionale. In essa sono ben chiari: i valori dell’antifascismo ed il divieto alla ricostituzione del partito fascista; la condanna di qualsiasi forma di discriminazione civile, sociale e politica riconducibile al concetto di razza; il valore della pace, con il rifiuto del ricorso alle armi come soluzione dei conflitti; l’accoglienza delle persone che scappano dalle guerre (vedi articolo 11 della Costituzione); il lavoro per tutti e come mezzo di sostentamento per mantenere sé e la propria famiglia; la parità di genere. Questa premessa è per ricordare alcuni di questi valori.
EUROPA
La CISL fin dalla sua costituzione, ha raccolto l’enorme valore della scelta di tutto l’arco democratico del dopo guerra: mettere al centro della propria azione l’Europa! Questa scelta ha garantito ai Paesi che hanno aderito oltre 70 anni di pace. Un privilegio mai prima assicurato ai Paesi europei. Per molti, i più vecchi che hanno vissuto l’esperienza della guerra, come per tutti quelli che hanno conosciuto lo spirito, la libertà e i benefici della vita comunitaria, questo valore, non può essere negato dagli attuali limiti della costruzione europea attuale. Le contraddizioni, come l’avere una moneta unica senza una comune autorità monetaria e fiscale, oppure le visioni diverse in materia di immigrazione, non devono determinare la ridiscussione della scelta europea, bensì sollecitare le forze politiche presenti nel Parlamento europeo a compiere i passi necessari alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa. Le tragiche esperienze vissute nella prima metà degli anni ’90 con i conflitti nella ex Jugoslavia, dimostrano che il sopravvento dei nazionalismi e delle preponderanze etnico – religiose possono sempre far tornare gli orrori che l’Europa divisa ha già conosciuto.
COSA CHIEDE LA FNP CISL E-R ALLE FORZE POLITICHE
In primo luogo la conferma del riconoscimento del ruolo sociale delle organizzazioni sindacali ed il riconoscimento dei corpi intermedi. La complessità della situazione del Paese richiede il concorso di tutte le forze vive e sane del Paese. L’esperienza della trattativa sulla riforma delle pensioni è un esemplificazione importante di quanto appena affermato. Si è cambiata la legge Fornero (di cui oggi tutti parlano) senza stravolgere i conti e iniziando così a dare risposte concrete a quanti si sono trovati in condizioni di grave disagio, partendo da chi aveva più bisogno. Nella prossima legislatura è necessario continuare il confronto per definire altre modifiche della legge Fornero, dando priorità alla definizione della pensione di garanzia ai giovani, necessaria per lo sviluppo delle cosiddette “tre gambe” previste dalla riforma Dini, in particolare alla Previdenza complementare definita negli accordi contrattuali, oggi anche per il settore pubblico. Con i suddetti due accordi con il governo si sono poste le condizioni, attraverso le due Commissioni istituite per legge, per dare soluzione a due aspetti importanti: a) separazione previdenza e assistenza; e b) rivalutazione delle pensioni compresa la riforma del paniere Istat. Il valore aggiunto della contrattazione è stato trovare un equilibri nella riforma delle pensioni in una ottica di salvaguardia del sistema previdenziale pubblico, che tenga insieme le generazioni, evitando in questo modo lo scontro generazionale che da più parti si stava cercando di fomentare.
La FNP-CISL E-R chiede al prossimo Parlamento e Governo di allargare il confronto su altre due questioni fondamentali da affrontare nel 2018:
- Riforma del fisco; B) Legge sulla non autosufficienza.
- FISCO
Il tema fiscale, al centro di tutti i programmi, deve essere oggetto di confronto col sindacato, com’è stato con le pensioni, per realizzare una vera riforma basata sull’equità, la proporzionalità e la sostenibilità economica. La CISL ha depositato una proposta di legge, su cui ha raccolto oltre 500.000 firme e che rappresenta la base di partenza del confronto. Far pagare meno chi già paga tanto e tutto (i lavoratori e i pensionati contribuiscono per circa l’85% al totale del gettito Irpef nelle casse dell’Erario), non è la stessa cosa che far pagare meno i ricchi. Far pagare tutti non può essere solo il frutto dell’abbassamento della pressione fiscale (è difficile far pagare meno a chi evade). La FNP –CISL propone di ampliare gli strumenti di contrasto d’interesse tra le diverse categorie di contribuenti, com’è stato per le ristrutturazioni edilizie, che hanno dimostrato di funzionare. Accanto ad un doveroso richiamo al dettato Costituzionale di contribuire in base alle proprie capacità occorre potenziare anche gli strumenti di controllo e aumentare le sanzioni a chi evade. Si potrebbe in questo caso adottare il sistema americano. Nel confronto, la FNP-CISL vorrebbe anche superare le differenze che esistono sul tema fiscale tra lavoratori e pensionati, cosi com’è avvenuto recentemente nell’unificazione della non tax area, aumentandola.
I pensionati sono d’accordo nel sostegno alle famiglie ed alla natalità. Questo aiuto è per i propri figli e nipoti.
- SANITA’ E FONDO NON AUTOSUFFICIENZA.
Occorre mettere a disposizione le risorse necessarie al fondo sanitario per garantire i livelli di assistenza adeguati per tutti, superando i limiti attuali, che portano molti persone a non curarsi, a non potersi permettere visite e controlli periodici. In particolare occorre ridurre i tempi di attesa, che obbligano a ricorrere alle prestazioni a pagamento erogate sia dal pubblico che dal privato. La spesa delle famiglie (stimata in 34 miliardi per spese sanitarie e farmaci) è in aumentato. Inoltre, occorre prevedere una revisione della spesa e degli appalti (non sempre fonte di risparmio) e combattere la corruzione, il malaffare scandaloso nella sanità.
La prossima legislatura deve approvare la “Legge Quadro” sulla non autosufficienza. Da troppo tempo il tema viene rinviato. In questa legislatura si sono fatte cose importanti come il rendere strutturale la dotazione del fondo nazionale per la non autosufficienza. Sono stati rifinanziati i fondi sociali. Si è avviata la discussione sulla legge dei care givers, altro punto fondamentale nella risposta al bisogno degli anziani che scelgono la domiciliarità rispetto alla residenzialità. Questa legge nazionale è importante anche per il Fondo Regionale sulla non autosufficienza: strumento importantissimo, ma che necessita di un riferimento più forte e strutturato sul piano nazionale. La Fnp ritiene sia necessario l’integrazione sociale e sanitaria, cosi come concordato con la Regione Emilia-Romagna nel piano Socio-Sanitario.
Occorre una politica che rinnovi il sistema di welfare, che metta al centro la persona anziana, non solo come soggetto beneficiario di aiuti, ma anche ancora come valore aggiunto per la comunità ed il Paese. L’aumento dell’età, grazie a migliori condizioni di vita conquistate, non va letta come aumento dei costi sanitari e sociali, ma come occasione di crescita di lavoro, solidarietà, socialità. L’anzianità non è da rottamare. I Pensionati sono ancora una risorsa importante per il Paese. Vogliono dare il loro contributo. Keynes, per uscire dall’angolo, disse che “il medio e lungo periodo non conta saremo tutti morti”. I figli e nipoti in ogni caso saranno in vita e, per questo motivo, i Pensionati Cisl rivendicano che le politiche di welfare affrontino con urgenza ed efficacia anche le diverse fragilità che oggi attraversano il mondo giovanile.