(Bologna, 15 marzo 2019) A 17 anni dalla morte di Marco Biagi, Cisl Area metropolitana bolognese e Cisl Emilia Romagna ricordano il giuslavorista bolognese con un’iniziativa dal titolo “Europa laboratorio per il bene comune” con un’iniziativa che si terrà mercoledì 20 marzo, alle ore 15.00, presso la sede di via Milazzo 16.
L’evento inizierà con l’introduzione del segretario generale Cisl Area metropolitana bolognese Danilo Francesconi, a seguire il saluto di mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, e il dibattito con: Pierluigi Stefanini, presidente Gruppo Unipol, Filippo Pieri, segretario generale Cisl Emilia Romagna, il professor Romano Prodi, già presidente del Consiglio e Damiano Zoffoli, europarlamentare. Coordinerà i lavori Valerio Baroncini, caporedattore Il Resto del Carlino Bologna.
“E’ sempre importante – dichiara Danilo Francesconi, segretario generale Cisl Area metropolitana bolognese- ricordare il sacrificio di coloro che con la vita hanno pagato il coraggio di difendere le proprie idee. Marco Biagi, oltre ad un giuslavorista innovatore e riformatore è anche stato un convinto sostenitore di una dimensione europea, culturale, giuridica ed istituzionale, ricoprendo numerosi incarichi nella Comunità Europea. Ecco perché abbiamo deciso di ricordarlo parlando di Europa. Siamo convinti, infatti, che sia necessario sostenere con grande forza la nostra partecipazione all’Europa perché se vogliamo costruire un futuro di prospettive e di sviluppo lo dobbiamo fare nell’ottica di una dimensione europea”.
“Ricordiamo un vero riformista, un uomo che ha dato tutto al nostro paese, sostenendo sempre l’importanza e la forza innovativa del lavoro e che proprio per questo suo spirito di libertà è stato barbaramente ucciso. Un intellettuale libero che sosteneva la necessità di cambiare il modello economico e produttivo, ma sempre nella ferma convinzione di ambire a un’Europa più forte e unita. La necessità di un nuovo modello produttivo, dunque, per moltiplicare le opportunità di lavoro, puntando su una migliore formazione e qualificazione professionale, sulle competenze e su un giusto equilibrio tra sviluppo economico, difesa dell’ambiente e adozione delle nuove tecnologie. A noi ora rimane la sua preziosa eredità, il suo pensiero, la sua voglia di cambiare e innovare questo paese, mettendo al centro il lavoro e la dignità della persona. Una testimonianza che bisogna preservare, custodire e valorizzare”, ha sottolineato Filippo Pieri, segretario generale Cisl Emilia-Romagna.
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