(Bologna, 8 marzo 2025) “Siamo in ritardo, la parità tra uomini e donne deve diventare una priorità assoluta della nostra azione sindacale. L’indice di uguaglianza di genere misurato dall’Europa vede l’Italia a un insoddisfacente quattordicesimo posto, a metà classifica, sotto la media europea. Una graduatoria che ci vede all’ultimo posto per quanto riguarda l’area del lavoro, inteso come accesso e partecipazione al mercato del lavoro, segregazione orizzontale e verticale, qualità del lavoro. Senza contare che nel nostro Paese c’è anche la non invidiabile percentuale più bassa di donne che lavorano a tempo pieno. E non sono una consolazione neanche i numeri dell’Emilia Romagna, sebbene sensibilmente migliori rispetto alla media italiana”.
Così Filippo Pieri questa mattina a “La finestra sui fatti”, la rubrica settimanale che va in onda ogni sabato su Radio Flyweb, dove, proprio nella “Giornata internazionale della donna”, ha parlato dei temi legati all’8marzo.
Ma come invertire la rotta? Il segretario generale della Cisl regionale ha posto l’accento in particolare sull’integrazione degli strumenti della contrattazione, che sia contrattazione nazionale, aziendale ma anche contrattazione sociale, fatta a livello territoriale con le istituzioni locali. “Un ambito in cui diventa basilare integrare il welfare pubblico e quello privato per assicurare maggiori servizi a vantaggio delle famiglie”. “D’altro canto – ha proseguito Pieri – innalzare i tassi di occupazione femminile e ridurre la precarietà significa, come molti studi dimostrano senza tema di smentita, innalzare anche la natalità”.
Nel corso dell’intervista, il numero uno di Via Milazzo ha poi parlato dei motivi che hanno condotto la Cisl ad aderire con convinzione alla manifestazione per l’Europa nata da un appello del giornalista Michele Serra e prevista a Roma il prossimo 15 marzo.
“Un appuntamento importante per la delicatissima fase internazionale che stiamo attraversando. Una manifestazione che non si può ridurre alla sterile richiesta di più o meno armamenti, ma che invece ha l’obiettivo di dare una sveglia all’Europa. All’Unione europea serve una maggiore integrazione in termini sociali, politici, economici e, naturalmente, anche nell’ambito della difesa del proprio territorio. L’Europa ha in questo momento ineludibile necessità di fare passi avanti su più fronti, compreso quello della difesa. Solo così si potranno difendere i posti di lavoro, garantire giuste retribuzioni e assicurare uno stato sociale adeguato”, ha concluso il leader cislino.
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