Parola al Segretario Ultim'ora

AI, Pieri: “Enorme potere concentrato in poche mani, serve ruolo di regolamentazione e controllo da parte dell’Autorità pubblica”

(Bologna, 6 luglio 2024) “E’ preoccupante che un potere enorme come l’Intelligenza artificiale sia nelle mani di pochi al mondo, per questo è fondamentale che l’Unione Europea, l’Autorità pubblica, giochi un ruolo di regolamentazione e di controllo, e questo per assicurarsi che gli obiettivi finali siano sempre bene comune, riduzione delle diseguaglianze e inclusione sociale. E non altri“.
E’ stato questo il monito lanciato da Filippo Pieri nel corso de “La finestra sui fatti”, la consueta rubrica settimanale che va in onda ogni sabato mattina su Radio Flyweb, dove, partendo dal commento del protocollo siglato martedì scorso da Regione Emilia-Romagna, Comune e Città Metropolitana di Bologna, Cgil-Cisl-Uil di Bologna e dell’Emilia-Romagna sullo sviluppo condiviso del Tecnopolo Manifattura Data Valley Hub, ha parlato delle grandi innovazioni tecnologiche, a partire dallo sviluppo dell’Intelligenza artificiale.
“Al momento – ha commentato il segretario regionale della Cisl – siamo ancora in una fase embrionale per l’applicazione dell’AI (Artificial intelligence) nel tessuto produttivo della nostra regione, ma abbiamo una certezza: rispetto a tutte le rivoluzioni sociali e economiche che hanno caratterizzato i secoli scorsi, questa sarà molto più rapida e interesserà tantissimi aspetti della nostra vita. Per questo è necessario che il fenomeno venga governato dal potere pubblico, perché le trasformazioni vanno gestite e non subite. Un enorme cambiamento in cui il sindacato dovrà impegnarsi ad avere un ruolo attivo”.
Poi, nel prosieguo dell’intervista realizzata da Matteo Cimatti, il numero uno di Via Milazzo è entrato più nello specifico degli aspetti legati al mercato del lavoro regionale. Esiste già un rischio di ‘surrogazione tecnologica‘, vale a dire il grave rischio che tecnologia e digitalizzazione possano sostituire dei lavoratori, con una conseguente perdita di occupazione? “Un pericolo – ha continuato Pieri – che al momento in Emilia Romagna non è molto diffuso, anzi assistiamo allo scenario di aziende che, avendo investito in innovazione tecnologica, non riescono a trovare le professionalità adeguate. Proprio per questo bisogna accelerare sulla formazione e sulla riconversione delle competenze necessarie al processo digitale, anticipando così i tempi in modo da scongiurare o ridimensionare un possibile rischio”.  “Però – ha concluso il dirigente Cisl – esiste già un pericolo concreto di ‘polarizzazione dell’occupazione‘. Infatti, se da un lato il mercato del lavoro fatica a trovare lavoratori formati e con le giuste competenze, lavoratori che di conseguenza hanno un potere contrattuale significativo, dall’altro coloro che non sono interessati dal processo tecnologico rischiano di scivolare sempre più verso lavori poveri e precari. E’ compito del sindacato agire tempestivamente, mettere in campo azioni affinché queste distanze non si accentuino”.

Sull'Autore

Ufficio Stampa