(Bologna, 1° luglio 2023) “La nomina del generale Figliuolo? Una buona notizia, anche se arrivata in ritardo dopo una fase di preoccupante stallo. Ora serve tempestività per attivare tutta una serie di azioni per la messa in sicurezza, per gli indennizzi a cittadini, lavoratori e aziende, ma anche per per programmare la ricostruzione di un’area che rappresenta circa il 24% del pil regionale e del 2,2% di quello nazionale”.
Così Filippo Pieri a “La finestra sui fatti”, la rubrica settimanale che va in onda ogni sabato mattina su Radio Flyweb, dove è tornato a parlare dell’alluvione che le scorse settimane ha devastato la Romagna e alcune zone dell’Emilia e delle Marche e dell’avvenuta nomina del militare a commissario straordinario per la ricostruzione.
Il segretario generale regionale delle Cisl ha anche parlato del primo incontro che il nuovo commissario avrà lunedì a Bologna con le istituzioni territoriali e con i componenti del Patto per il lavoro e per il clima. “Un primo passaggio importante in cui chiederemo il pieno coinvolgimento degli enti locali, che hanno il polso del territorio, ma anche un ruolo da protagoniste delle parti sociali. Un incontro, dunque, che sarà molto importante perché dopo i ritardi si dovranno iniziare a mettere in fila quelle che sono le priorità: dalla messa in sicurezza del territorio agli indennizzi”.
Nel prosieguo dell’intervista il dirigente sindacale ha parlato del rischio paventato da più parti che cittadini e aziende, specie le piccole, possano abbandonare il territorio e della necessità di utilizzare al meglio gli ammortizzatori sociali, con particolare riferimento del nuovo ammortizzatore sociale unico previsto dal DL Alluvione. “Le aziende dal 15 giugno hanno la possibilità di presentare le domande per un periodo di 90 giorni, che va quindi dalla data dell’alluvione fino al 31 di agosto”, anche se “probabilmente ci sarà la necessità di prolungare questa scadenza”.
“Finora – ha continuato Pieri – sono state presentate oltre 7 mila domande per il bonus una tantum ai lavoratori autonomi, mentre sono solo 1700 le aziende che hanno fatto domanda per l’ammortizzatore sociale unico, con un interessamento di poco più di 15mila lavoratori. Tra l’altro, ciò che preoccupa particolarmente è che il settore agricolo, uno di quelli più danneggiati, è quello che ha presentato meno pratiche: poche decine di aziende per qualche centinaio di lavoratori interessati”.
Da qui l’appello del sindacalista alle associazioni agricole e ai consulenti del lavoro a velocizzare la presentazione delle domande “perché l’Inps è già in grado di procedere ai primi pagamenti. Prima si fanno le domande, prima arrivano i soldi ai lavoratori e alle lavoratrici, anche perché questo nuovo ammortizzatore sociale unico prevede un pagamento diretto ai lavoratori senza più transitare dalle aziende. Risorse che in questo momento particolarmente difficile possono quindi arrivare subito nelle tasche dei lavoratori”.