(Bologna, 7 luglio 2022) Non si fermano le Organizzazioni Sindacali di Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs dell’Emilia Romagna per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori a sostegno della vertenza relativa al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del comparto della Vigilanza privata e dei servizi Fiduciari.
Lunedì scorso, difatti, in ossequio alle previsioni di legge per la salvaguardia dei servizi minimi garantiti, si è svolto a Bologna l’incontro previsto tra le Parti Sociali – Organizzazioni Sindacali di categoria con la presenza delle Rappresentanze Sindacali Aziendali e Associazioni Datoriali che rappresentano le aziende del settore della vigilanza privata – per l’espletamento della cosiddetta procedura di raffreddamento Regionale della Vigilanza, propedeutica a necessaria per la programmazione di eventuali prossime azioni di lotta a sostegno delle vertenza nazionale per il rinnovo del CCNL.
È inaccettabile che si pretenda ancora dagli oltre duecentomila addetti del comparto della sicurezza privata di lavorare con un contratto nazionale scaduto da quasi sette anni, che prevede retribuzioni e stipendi non solo insoddisfacenti e molto basse, ma anche al di sotto della stessa soglia di povertà e di sussistenza prevista dalla Legge per un segmento molto numeroso rappresentato dai cosiddetti “custodi” o servizi fiduciari.
La vigilanza privata, troppo spesso sottovalutata dalla politica e data per scontata dall’opinione pubblica, è un’attività di primo piano nel panorama delle azioni messe in campo a supporto del bene pubblico.
Un settore che, oltre ad avere forti analogie con le azioni svolte dagli agenti di pubblica sicurezza come ad esempio Polizia e Carabinieri, vede ogni giorno operare migliaia di lavoratrici e di lavoratori, in regime di h24, con turni talvolta massacranti, spesso in piedi per tante ore oppure esposti ad atti criminosi nei furgoni blindati deputati al trasporto valori.
Infatti, è sempre più frequente incontrare una guardia giurata, sia essa uomo o donna, intenta a vigilare o sorvegliare obiettivi pubblici e privati che rappresentano i luoghi di primaria importanza delle nostre città come banche, ospedali, centrali elettriche o tribunali; oppure a svolgere mansioni essenziali alla collettività garantendo la sicurezza e l’incolumità delle persone in transito negli aeroporti, nei porti e nelle stazioni; o ancora a svolgere attività di piantonamento antirapina o servizi di pattuglia diurni e notturni a presidio della sicurezza di fabbriche e abitazioni private.
Lavoratori, armati e non armati, ai quali dopo oltre sei anni non è garantito un giusto ed equo riconoscimento retributivo e professionale, benché svolgano concretamente un servizio pubblico e garantiscano costantemente sicurezza alle persone presidiano il territorio.
Filcams, Fisascat e Uiltucs Emilia Romagna, a supporto della vertenza nazionale, sono fermamente intenzionati a rivendicare a gran voce ciò che da tempo gli addetti della vigilanza privata e dei servizi Fiduciari meritano: un rinnovo dignitoso del loro contratto nazionale di lavoro.
Le OO.SS, a seguito dell’infruttuoso incontro di lunedì, ostinate e decise comunicano il perpetuare dello stato di agitazione a causa dell’incertezza sul futuro della trattativa intraprendendo tutte le iniziative utili per sbloccare il negoziato fermo da troppo tempo, richiedendo da subito un incontro alle Istituzioni e alla committenze.
Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs dell’Emilia Romagna