
Sono tre le misure fondamentali rivolte agli oltre 46 mila dipendenti, al fine di compensare le condizioni di particolare disagio e l’intensità dell’impegno professionale profuso:uno stanziamento di 20 milioni di euro (da bilancio regionale) per il riconoscimento delle attività di tutto il personale del comparto del SSR; uno stanziamento di 11.334.020 milioni di euro (derivanti dalle risorse messe a disposizione dal Decreto Cura Italia) per la gestione del disagio professionale; infine la valorizzazione e l’estensione dei tempi di vestizione, che oggi rappresentano un elemento fondamentale di prevenzione del contagio e di conseguenza di garanzia della salute per tutti.
“Si tratta complessivamente di un pacchetto da 31 milioni di euro, un altro passo per la valorizzazione del senso di responsabilità e della particolare dedizione al lavoro degli operatori che rappresentano un imprescindibile punto di forza del SSR per fronteggiare questa emergenza, come hanno potuto verificare tutti i cittadini della nostra Regione” , dichiarano le organizzazioni sindacali.
“Adesso confidiamo che nella conversione in legge del Decreto Cura Italia e negli interventi normativi conseguenti al patto per la salute si investano ulteriori risorse per il nostro Servizio Sanitario e per il personale che quotidianamente risponde alle esigenze delle collettività locali. L’esperienza attuale dovrebbe infatti consigliare che risorse pubbliche per la cura e l’assistenza della popolazione sono risorse bene investite per garantire il diritto alla salute sancito dalla costituzione”, concludono le organizzazioni sindacali.
CGIL CISL UIL
FP CGIL–CISL FP–UIL FPL
Emilia Romagna