(Bologna, 23 maggio 2022) Nella complessa e delicata questione della fermata del cracking di Porto Marghera, annunciata nel marzo 2021 e avviata da ENI Versalis il 9 maggio scorso e sulle conseguenze che questa operazione determinerà sugli impianti a valle della filiera produttiva, in modo particolare sugli stabilimenti petrolchimici del così detto quadrilatero padano, in questi giorni si è detto e scritto tanto.
È indiscutibile che gli effetti di questa fermata, se non gestiti in maniera intelligente, credibile e condivisa, potrebbero avere ripercussioni importanti su alcune attività produttive tipiche di questa regione come ad esempio il distretto del biomedicale e l’automotive solo per citarne alcune, specialmente nel caso che venissero messe in discussione le attuali forniture di materie prime agli stabilimenti petrolchimici di Ferrara e Ravenna.
Consapevoli della posta in gioco le federazioni di categoria nazionali (FEMCA Cisl, FILCTEM Cgil e UILTEC Uil), UNITARIAMENTE, assieme alle confederazioni nazionali, hanno da subito (marzo 2021) richiesto un confronto con ENI Versalis, in sede istituzionale, finalizzato in primo luogo alla predisposizione di un protocollo per Porto Marghera, che riguardasse investimenti, riconversioni, gestione degli impatti occupazionali, adeguamenti e ammodernamenti delle dotazioni logistiche del sito. Strettamente legato a questo anche la previsione di un tavolo nazionale permanente per la chimica nel quale definire le linee di indirizzo e le volontà politiche per rilanciare un settore strategico per lo sviluppo industriale di questo paese, forse troppo spesso ignorato.
Questa impostazione è stata condivisa anche dal coordinamento nazionale unitario delle RSU di Filctem, Femca e Uiltec del 13 maggio scorso nel corso del quale, con grande senso di responsabilità e valorizzando l’importanza di un’azione unitaria, si è deciso di confermare questo percorso, impegnando le segreterie nazionali a richiedere al MISE la convocazione urgente del tavolo permanente per la chimica.
La Regione Emilia Romagna, in modo particolare l’Assessorato allo Sviluppo Economico, ha sostenuto questo percorso partecipando e sollecitando, anche su richiesta UNITARIA delle confederazioni e federazioni sindacali regionali, la convocazione dei tavoli al MISE per la ricerca di una soluzione condivisa. Inoltre, coerentemente con quanto concordato nei precedenti incontri del tavolo permanente regionale dei petrolchimici, l’assessore Vincenzo Colla ha convocato lo scorso 18 maggio a Bologna, su richiesta unitaria di CGIL, CISL e UIL dell’Emilia Romagna, un incontro per esaminare le prospettive del Polo industriale di Ferrara al quale hanno partecipato, oltre alle rappresentanze sindacali, Sindaco e Presidente della Provincia di Ferrara, anche Eni, l’Amministratore Delegato ed il Responsabile delle Risorse Umane di Versalis.
Sempre il 18 maggio le federazioni nazionali di FEMCA, FILCTEM e UILTEC, UNITARIAMENTE, assieme alle confederazioni nazionali hanno inviato una richiesta urgente ai ministri Giorgetti e Cingolani nella quale si sollecita la convocazione urgente di un incontro sulla vertenza con ENI/VERSALIS di Porto Marghera e del Tavolo nazionale sulla chimica già costituito presso il Mise. L’incontro verrà calendarizzato quasi certamente entro la fine del mese di maggio.
La linearità e la coerenza della FEMCA e della CISL in tutta questa vicenda non può essere messa in discussione da nessuno. La nostra organizzazione ha assunto lo stesso comportamento responsabile in tutti i siti produttivi nazionali (non solo in quelli del quadrilatero padano) e in alcuni casi, come a Ravenna, condivisa unitariamente anche da FILCTEM e UILTEC territoriali.
Altre federazioni territoriali hanno scelto, legittimamente, di andare in ordine sparso con iniziative non UNITARIE, in diversi territori, tra cui Ferrara. Nessuno della Cisl si è però mai permesso di mettere in discussione, pur non condividendole, le posizioni di chi la pensa diversamente da noi, proprio per il rispetto che si nutre nelle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici.
Per questo motivo le dichiarazioni del segretario della FILCTEM di Ferrara di questa mattina sulle pagine di un quotidiano locale destano in noi tanta amarezza, non solo perché non corrispondono al vero ma per l’effetto divisivo che rischiano di generare e che in questo momento non possiamo permetterci.
La posizione della FEMCA e della Cisl è la stessa da sempre. In primo luogo è necessario raggiungere quanto prima un accordo per la sottoscrizione del protocollo di Porto Marghera, con prospettive di investimenti industriali certi, come ad esempio il nuovo serbatoio criogenico (che serve a rafforzare l’hub logistico di Porto Marghera), che metta in sicurezza i lavoratori e le lavoratrici del sito, che dia garanzia degli approvvigionamenti delle materie prime per gli impianti a valle, ad iniziare da quello di Ferrara. Nel contempo sollecitare il Governo a dare continuità al tavolo permanente per la chimica sul quale si definiscano le volontà politiche e le strategie per il rilancio dell’intero settore e delle filiere ad esso collegate.
CISL ER – CISL FERRARA – CISL ROMAGNA
FEMCA CISL EMILIA ROMAGNA – FEMCA CISL FERRARA – FEMCA CISL ROMAGNA