(Bologna, 14 febbraio 2019) “Servono risorse a favore degli esposti e dei malati d’amianto e per i loro familiari. Risorse di cui non c’è traccia nella legge di Bilancio, malgrado gli impegni che il ministro Di Maio aveva assunto prima dell’approvazione della stessa Manovra”.
E’ quanto ha affermato questa mattina a Bologna il segretario generale della Cisl Emilia-Romagna Filippo Pieri nel corso di un incontro ‘interno’ organizzato dal sindacato di via Milazzo per fare il punto sul tema. “Il recente pronunciamento della Corte d’Appello di Bologna, che ha previsto una perizia finalizzata ad accertare il nesso tra la passata esposizione alla “fibra killer” e le patologie riportare da alcuni lavoratori del Petrolchimico di Ravenna, ha nuovamente ribadito come l’amianto rimanga un problema più che attuale, benché in Italia e in Europa ne sia vietata la produzione dal lontano 1992”, ha sottolineato il sindacalista.
In Emilia Romagna, nel 2017 (ultimo dato disponibile), il mesotelioma maligno correlato con l’esposizione alla polvere killer ha colpito 153 persone (malati la cui sopravvivenza media dalla diagnosi purtroppo non supera i 10 mesi). Un dato in linea con i due anni precedenti e significativamente più alto dei 73 casi registrati nel 1996, anno di inizio del monitoraggio regionale. Da quell’anno (1996) sono stati colpiti 2.661 emiliano – romagnoli in regione, 1.928 uomini e 733 donne.
“Da tempo – ha rincarato la dose Ciro Donnarumma, componente della Segreteria regionale Cisl con delega alla salute e sicurezza sul lavoro – chiedevamo che fossero inseriti nella Finanziaria tre interventi prioritari, peraltro sostenuti dalla stessa ANCI (l’associazione del Comuni): migliore percorso di assistenza sanitaria per i malati da amianto, accompagnato da un pronto e tempestivo supporto economico che li aiuti nella fase della cura delle patologie asbesto correlate e di indennizzo nei casi di decesso, purtroppo molto frequente in questi casi; portare da 5.600 a 12.000 euro il valore dell’una tantum a favore dei malati di mesotelioma non professionali (le risorse sono già stanziate a bilancio); per la collocazione in pensione, l’applicazione per i malati di mesotelioma pleurico le regole previdenziali antecedenti la riforma Fornero, oltre al moltiplicatore 1,5 per il calcolo degli anni di contribuzione. Punti che sono stati maldestramente ignorati e che ora vanno assolutamente recuperati in altro provvedimento”.
Da qui, l’appello del segretario generale regionale della Cisl Pieri a far fronte comune indirizzato anche al presidente della Conferenza delle Regioni, nonché presidente della Regione Stefano Bonaccini, “sia per la sensibilità mostrata sul tema sia perché la materia amianto è competenza condivisa con le Regioni”.
“Peraltro – ha aggiunto Donnarumma – con la Regione dei sostanziali passi avanti sono stati fatti. Difatti, abbiamo condiviso il piano regionale amianto, che ha previsto alcune misure molto importanti in assenza di una vera regia nazionale: abolizione dei ticket per le visite e gli esami di controllo a favore degli esposti; previsione in ciascuna AUSL di un ambulatorio amianto a cui rivolgersi per ogni caso sospetto; l’avvio del censimento dei manufatti in amianto per la loro successiva bonifica, iniziando da scuole e ospedali. Così come va nella giusta direzione l’investimento di altri 3,3 milioni di euro deciso in questi giorni dall’Amministrazione regionale per finanziare un bando di bonifica destinato alle imprese. Ora serve l’impegno anche di altri attori istituzionali, ognuno faccia la sua parte. Questa è una guerra che possiamo e dobbiamo vincere”.