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Elezioni RSU 2025, l’appello di Pieri ai lavoratori: “Per contare di più, partecipate al voto e sostenete con forza le liste della Cisl”

(Bologna, 12 aprile 2025) “Per contare di più nei tavoli di trattativa, nazionali, locali o anche aziendali, prendete parte a questo grande momento di partecipazione, di democrazia e sostenete con forza le liste della Cisl presenti in tutti i luoghi di lavoro del pubblico impiego. L’obietto è quello di rafforzare la leadership, il primato, che la nostra organizzazione ha in molti settori“.

E’ questo l’appello che questa mattina Filippo Pieri, a “La finestra sui fatti”, la rubrica settimanale che va in onda ogni sabato su Radio Flyweb, ha rivolto ai lavoratori di un vasto ambito del pubblico impiego (PA, sanità, scuola, università e ricerca) che la prossima settimana (14, 15, 16 aprile) vedrà in tutta Italia più di tre milioni di persone, come ogni triennio, recarsi alle urne per votare per le RSU e quindi scegliere i propri rappresentanti.

Un appuntamento molto atteso dal mondo del lavoro, tanto che l’ultima volta è stata superata abbondantemente la soglia dell’80% dei votanti, confine ormai inimmaginabile per qualsiasi forma di elezioni politiche, “numeri – ha ricordato – che fanno pensare come le organizzazioni sindacali siano ancora un punto di riferimento importante”.

Negli anni scorsi le liste presentate dal sindacato confederale, rispetto a quelle  dei sindacati autonomi, ha raccolto un grandissimo consenso, oltre l’80%. Tuttavia è innegabile che negli ultimi anni, anche all’interno del modello confederale, si siano manifestati due modi differenti di fare sindacato.

“Da una parte la Cisl, che si presenta come un sindacato autonomo, moderno, che ha scelto la via della partecipazione, del dialogo, del confronto, senza però rinunciare alla mobilitazione quando serve a sostenere le proprie proposte. Un sindacato che rappresenta esclusivamente gli interessi dei lavoratori, e che li vuol rendere protagonisti nei tanti cambiamenti che stanno segnando questa difficile fase di transizioni. Dall’altra parte troviamo un modello sindacale più antagonista, più populista, che in alcuni casi si pone l’obiettivo anche di fare opposizione politica”, ha sottolineato il segretario generale della Cisl ER.

“Quindi – ha concluso – le scelte che i lavoratori dovranno fare saranno molteplici: prima tra sindacato confederale e autonomo e poi, come auspico, nel caso si scelga la prima opzione, anche tra due modelli diversi all’interno dello stesso ambito confederale. Per ben orientarsi basterà guardare le strade diverse imboccate per il rinnovo di contratti collettivi nazionali proprio nel pubblico impiego, così come le posizioni distinte su tanti temi a carattere locale”.

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Ufficio Stampa