La violenza di genere, grave violazione dei diritti umani, si esprime in molte forme e in molti ambiti, compreso quello lavorativo.
(Bologna, 12 novembre 2024) Secondo i più recenti dati Istat (2024), nel nostro Paese sono circa 2 milioni e 322mila le persone tra i 15 e i 70 anni che hanno subito una forma di molestia sul lavoro nel corso della vita, di cui l’81,6% donne, pari a circa 1 milione 895mila, il 13,5% del totale delle donne tra i 15 e i 70 anni. A queste si aggiungono le donne che hanno subito ricatti sessuali sul lavoro, quasi 300mila. Sono vittime di molestie sul lavoro in particolare le giovani, entrate da poco nel mercato del lavoro.
L’autore delle molestie sulle donne è per lo più un collega maschio (37,3%) oppure un cliente, un paziente o uno studente (26,2%); capi e supervisori sono circa il 10%. Gli episodi di molestia non si configurano come casi isolati, sono spesso ripetuti, ma vengono denunciati di rado. Solo il il 2,3% delle donne ha contattato le forze dell’ordine e il 2,1% altre istituzioni ufficiali. Sul posto di lavoro le vittime si sono rivolte direttamente al datore di lavoro o superiore (14,9%) o ne hanno parlato con i colleghi di lavoro (16,3%).
“Questi dati, che confermano in gran parte la precedente rilevazione Istat del 2018, ci mostrano un fenomeno che è ancora molto presente sul lavoro e per il quale il sindacato è chiamato ad agire in modo sistematico e sinergico, a partire dall’emersione dei casi”, così commenta Elisa Fiorani, referente del coordinamento politiche di genere della Cisl regionale. “Rispetto ai punti di riferimento, i due terzi degli intervistati hanno affermato di non sapere a chi rivolgersi per denunciare o avere supporto nel caso subissero molestie. Noi stiamo lavorando molto per far conoscere alle lavoratrici la normativa a tutela della dignità della persona sul lavoro, a partire della Convenzione OIL n.190 entrata in vigore in Italia a fine 2022, che riconosce le molestie e la violenza come un tema di salute e sicurezza, per il quale il datore di lavoro deve fare una valutazione dei rischi e prevedere misure di prevenzione, con la partecipazione e il contributo degli RLS”. Dopo aver proposto nel 2023 una formazione di base rivolta ai delegati/e, Cisl Emilia-Romagna ha progettato e organizzato quest’anno un corso di formazione per operatrici e operatori di sportelli sindacali contro le molestie, al quale hanno partecipato 40 persone da tutti i territori, con l’obiettivo di aver sempre più figure preparate e dedicate al tema.
“L’approccio per prevenire e contrastare violenza e molestie sul lavoro – continua Fiorani – non può che essere inclusivo, integrato e incentrato sulla prospettiva di genere. La nostra azione sindacale si esprime attraverso la contrattazione, la tutela collettiva e individuale, la partecipazione nell’ambito della predisposizione di misure preventive e la promozione di interventi formativi in tutti settori e per tutte le categorie di lavoratori, perché sappiamo che la discriminazione di genere ha origini culturali e sociali, che dobbiamo contribuire a modificare”.
Di seguito, le iniziative di sensibilizzazione e approfondimento sulla violenza di genere organizzate dalle strutture confederali e di categoria della Cisl Emilia-Romagna, anche in rete con altre realtà territoriali:
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