(Bologna, 16 marzo 2024) “Non possono e non devono pagare sempre e solo lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie. Recupero del potere d’acquisto di stipendi e pensioni, migliori condizioni di lavoro, contrattazione del welfare e introduzione della partecipazione sono alcune delle priorità che si possono perseguire attraverso il rinnovo immediato dei contratti, alcuni peraltro scaduti da anni. E questo si può fare utilizzando gli strumenti della contrattazione nazionale, di quella aziendale e territoriale e, anche, di quella sociale”.
E’ stato questo il commento di Filippo Pieri nel corso de “La finestra sui fatti”, la consueta rubrica settimanale che va in onda ogni sabato mattina su Radio Flyweb, dove ha parlato di economia, di lavoro e del ruolo giocato dai servizi del sindacato nell’affermazione dei diritti collettivi e individuali delle persone.
“Negli scorsi anni, soprattutto nel 2022 e nel 2023, l’impennata dei prezzi ha messo in difficoltà in particolar modo lavoratori dipendenti e pensionati, ora la stagione di rinnovi contrattuali in essere può e deve essere un’occasione per fa sì che stipendi e pensioni recuperino il potere d’acquisto perduto, così come per migliorare le condizioni e orari di lavoro, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la salute e le sicurezza sui luoghi di lavoro“, ha rimarcato il segretario generale della Cisl Emilia Romagna.
“Nello stesso tempo – ha proseguito il leader di via Milazzo – un pezzo delle tutele e dei diritti legati al welfare può essere migliorato proprio agendo sui CCNL, pensiamo ad esempio a quanto si possa incidere con i fondi sanitari e quelli previdenziali”. “Inoltre – ha proseguito Pieri – il rinnovo dei contratti può essere la via per l’introduzione sostanziale di un fattore prezioso come quello della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa. E’ dimostrato che dove c’è stato un maggior protagonismo, un maggior coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori, ci sono state anche migliori condizioni di lavoro, retribuzioni più alte e più sicurezza”.
E proprio nel delineare il quadro economico e sociale, il leader sindacale ha posto anche l’accento sull’importanza dei servizi erogati dalla Cisl per garantire la “copertura dei diritti individuali”. A partire dal patronato Inas (“51 sedi regionali, con 260 mila pratiche patrocinate, che non si occupano solo di previdenza, ma anche di maternità, disoccupazione, diritti e bonus vari etc”), per poi proseguire con il Caf (“una realtà complessa complessa con 160 sedi sparse in tutta la regione, a cui si aggiungono 50 recapiti durante la campagna fiscale, che con le oltre 400 mila pratiche effettuate si occupa certamente di dichiarazione dei redditi, ma anche di Isee, colf e badanti, successioni etc”), con gli Uffici vertenze (“5 mila pratiche lavorate”), con il Sicet (“che con 4500 iscritti si occupa del tema casa e dell’abitare”), con lo Ial (“ente di formazione che opera in vari campi ed ospita oltre 3500 alunni”), con l’Adiconsum (“associazione di consumatori a cui ogni anno si rivolgono oltre 4500 persone per difendere i propri diritti e tutelarsi, specie nei casi di truffe”), con l’Anteas (“associazione di volontariato che consegna oltre 3 mila pasti all’anno a persone non autosufficienti ed opera con 21 ambulatori di assistenza sanitaria”) e, infine, con l’Iscos (“ente di cooperazione internazionale con 23 progetti sparsi per il mondo”).
“In tutte le nostre sedi, ogni giorno, dimostriamo che i servizi di tutela della persona e quelli di tutela sindacale – ha concluso – sono complementari, si completano vicendevolmente. Proprio quei diritti individuali che la Cisl, fin dalla sua fondazione, nel primo dopoguerra, con una grande intuizione ha posto come fulcro del proprio operato, tanto che ‘la persona al centro’ rappresenta proprio uno degli stessi valori fondativi di Via Po”.