(Bologna, 9 Novembre 2024) “Non è il momento di buttare benzina sul fuoco. Faccio un appello alla responsabilità, ad abbassare i toni per cercare di affrontare le criticità che ci sono in modo diverso. Per questo la Cisl da tempo rivendica l’esigenza di un Patto sociale nazionale tra istituzioni, sindacati e parti datoriali, un patto che serva per fronteggiare insieme le emergenze lavorative, economiche e sociali“.
Così Filippo Pieri nella puntata di questa mattina de “La finestra sui fatti”, la rubrica settimanale che va in onda ogni sabato su Radio Flyweb, dove ha parlato delle tensioni politiche intorno alla Legge di Bilancio, ma non solo.
“Considerando le condizioni economiche e i vincoli a cui siamo sottoposti, con questa Manovra – ha continuato il segretario generale della Cisl Emilia Romagna – si sono ottenuti dei risultati positivi, e sebbene alcuni elementi debbano ancora essere migliorati, non ci sono di certo le condizioni per uno sciopero generale. Infatti, se da un lato va valorizzato ciò che abbiamo conquistato (conferma taglio del cuneo fiscale, accorpamento delle aliquote, conferme fringe benefit, detassazioni dei premi di risultato … ), dall’altro bisogna continuare a muovere rivendicazioni su quanto non va bene, soprattutto sul fronte pensioni, sugli stanziamenti alla sanità, sul taglio degli organici nella scuola e sul blocco parziale del turn over nel pubblico impiego. Ed è del tutto evidente che proclamare uno sciopero generale nel corso di una trattativa con il Governo tuttora aperta, visto che la prossima settimana nella Sala Verde di Palazzo Chigi ci sarà un incontro tra sindacati ed Esecutivo, non sia proprio il momento migliore per farlo”.
“Lo sciopero – ha proseguito il sindacalista – resta uno strumento fondamentale nell’azione sindacale, specie lo sciopero generale, ma per la Cisl rimane l’ultima istanza, da utilizzare quando non c’è più margine di trattativa e non si sono portati a casa dei risultati”.
Poi, nel prosieguo dell’intervista, il leader regionale della Cisl ha fatto alcune considerazioni sullo scenario che per l’Emilia Romagna potrebbe prospettarsi dopo le elezioni americane di pochi giorni fa, visto che la nostra regione è al secondo posto in Italia per export verso gli Stati Uniti, con quasi il 13% dei prodotti emiliano-romagnoli che prende la via d’oltreoceano. In particolare vanno negli Usa quelli del settore meccanico e del comparto motoristico. Tuttavia, tra le aree che un eventuale aumento dei dazi metterebbe fortemente in difficoltà, Pieri fa uno specifico riferimento ai settori del lusso e della moda.
“L’elezione di Trump – ha sottolineato il numero uno di Via Milazzo – deve suonare come una sveglia per l’Europa, che deve subito puntare ad una vera integrazione, ad una vera unificazione. Continuando così, con continui veti e divisioni tra Stati membri, si corre il concreto rischio di rimanere schiacciati tra il colosso statunitense e quello cinese. Per questo occorre proseguire a passo spedito verso la strada indicata da Mario Draghi, pena l’irrilevanza politica, economica e strategica”.
Infine, in ultima istanza, Pieri ha espresso grande soddisfazione per la convergenza politica, e in particolare di Michele De Pascale ed Elena Ugolini, sui temi racchiusi dal sindacato in “Agenda Cisl ER”, un documento di proposte che la stessa CISL ha rivolto ai candidati alla Presidenza della Regione Emilia Romagna e che è ha presentato ufficialmente lo scorso 4 Novembre a Bologna.