(Bologna, 19 settembre 2017) La Cisl Emilia-Romagna scende in campo per promuovere la figura del tutore volontario per i minori stranieri non accompagnati. “Siamo di fronte ad un’emergenza educativa e sociale: sono 1160 i ragazzi stranieri, prevalentemente maschi di 16-17 anni, che si trovano nella nostra regione senza i genitori o parenti, in maggioranza ospiti presso strutture di accoglienza. Provengono da Albania, Gambia, Nigeria, Marocco e Guinea e sono in quella fase della vita in cui è molto importante trovare un punto di riferimento adulto che possa essere una guida e un sostegno nelle scelte personali, formative”, ha sottolineato Maurizia Martinelli, componente della Segretaria regionale del sindacato di via Milazzo.
“Per questo – ha continuato Martinelli – abbiamo deciso di sostenere la campagna informativa della Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Clede Maria Garavini, in occasione della pubblicazione dell’avviso regionale per la selezione dei tutori”.
Il tutore volontario è un adulto (con un’età minima 25 anni) che, senza convivere con il minore e senza provvedere al suo sostentamento economico, esercita la rappresentanza giuridica e vigila sul suo percorso di crescita, con un’attenzione particolare al suo benessere psico-fisico.
“Oggi – ha sottolineato Ciro Donnarumma, componente della Segretaria regionale Cisl – la tutela legale di questi minori è in capo al sindaco o altri riferimenti istituzionali, per grandi gruppi di minori. Avere invece una persona che liberamente e gratuitamente decide di accompagnarli, con un rapporto personale e speciale, che parte dall’ascolto e dalla condivisione delle proprie esperienze, può fare veramente la differenza in un’ottica di integrazione e coesione sociale“. “Per questo motivo – ha concluso Donnarumma – intendiamo collaborare alla promozione di questa figura, raggiungendo gli iscritti nei luoghi di lavoro e tutti coloro che frequentano le nostre sedi, anche attraverso l’associazione Anolf (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere), che si occupa di migrazioni ed educazione interculturale”. Si tratta di un’esperienza di cittadinanza attiva che è percorribile per tantissime persone, concentrata in un tempo significativo ma delimitato e che non implica la convivenza. Chi è interessato deve presentare una domanda all’Ufficio della garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, secondo le modalità indicate nel sito dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna:http://www.assemblea.emr.it/garanti/i-garanti/infanzia/attivita/fragilita-sociali/tutori