Multiservizi. Venerdi 13 sciopero nazionale del settore. Esposti in prima linea, essenziali per il contenimento del contagio, sono 40 mila gli addetti in regione che chiedono il rinnovo del contratto scaduto da sette anni.
(Bologna, 11 novembre 2020) Dopo le numerose iniziative sul territorio e la manifestazione dello scorso 21 ottobre, in Emilia-Romagna sono oltre 40 mila le lavoratrici e i lavoratori dei servizi di pulizia e servizi integrati multiservizi che sciopereranno per l’intero turno di lavoro venerdi 13 novembre per chiedere il rinnovo del contratto nazionale per il personale dipendente. In regione lo sciopero si svilupperà con presidi e mobilitazioni in tutti i capoluoghi di provincia (nel rispetto delle disposizioni contenute nel nuovo DPCM).
Nel dramma della pandemia, il lavoro delle addette e degli addetti del settore impiegati in appalti pubblici e privati si è dimostrato essenziale per il contenimento del contagio nei presidi ospedalieri, nelle Rsa, nelle case di cura, nelle scuole, nelle università, nei tribunali, nelle fabbriche e negli uffici pubblici e privati. Ma continuare a lavorare con un contratto scaduto da oltre sette anni è inaccettabile.
Stiamo parlando di lavoratrici e lavoratori esposti in prima linea per garantire l’accessibilità dei luoghi che, senza la loro opera, non sarebbe stata possibile. Le associazioni datoriali (Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e servizi, Lagacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi, Agci Servizi) non rispettano però gli impegni presi e producono una dilazione dei tempi in modo del tutto strumentale. E questo, seppur le imprese del settore abbiano incrementato in modo significativo lavoro e fatturato potendo sempre contare sull’impegno costante e responsabile del personale, che mai si è sottratto al proprio dovere, nonostante tutto e con enormi sforzi personali.
Filcams Cgil – Fisascat Cisl – Uiltucs/Uiltrasporti Uil Emilia Romagna