(Bologna, 30 ottobre 2020) Le mafie danneggiano il mercato del lavoro, danneggiano lavoratori e imprese, danneggiano le rappresentanze sindacali. E’ questo uno dei principi su cui poggia la sentenza del processo di ‘ndrangheta ‘Grimilide’, emessa quattro giorni fa dal Tribunale di Bologna. Sentenza di primo grado che ha inflitto ai 48 imputati giudicati con rito abbreviato oltre 230 anni di carcere. Ed è questo il motivo per cui la Cisl si è costituita parte civile nel procedimento scaturito dall’inchiesta che ha portato alla sbarra il ramo criminale cutrese dei Grande Aracri. Clan che esercitava la propria egemonia in tutta la regione, specie nell’area della bassa reggiana.
Stabiliti risarcimenti per 5 milioni di euro per sindacati, enti pubblici, associazioni e privati che si sono costituiti parti civili. Tra le richieste accolte, quella di 100 mila euro alla Cisl Emilia Romagna, con Via Milazzo che ha dichiarato fin da subito che devolverà l’intera somma liquidata a progetti sociali destinati a lavoratrici e lavoratori e indirizzati “all’affermazione della cultura della legalità”. (*)
[fac_shortcode_708] Processo Grimilde_Mafie danneggiano lavoro_Cisl ER_30 10 2020(*)Nella foto di copertina Enza Rando e Filippo Pieri nell’aula bunker del carcere bolognese della Dozza