(Bologna, 8 aprile 2019) Nonostante due mesi di mobilitazione, il rinnovo di contratto è ancora atteso da ben 12 anni. Per questo lavoratori della sanità privata e sindacati della funzione pubblica (Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uilfpl) dell’Emilia-Romagna, questa mattina, davanti all’ingresso di villa Nigrisoli a Bologna, hanno inaugurato il primo, degli almeno tre, presidi previsti a breve in città e dei dodici in tutta la regione.
Un contratto che ‘latita’ dal 2007 e che coinvolge, tra gli altri, infermieri, operatori socio-sanitari, personale della riabilitazione e tecnici nelle strutture private accreditate Aiop e Aris. Dal primo presidio unitario del 28 gennaio, davanti alla sede regionale di Aiop, nulla è cambiato, e ciò nonostante le oltre 3.000 firme consegnate dai sindacati al presidente della Regione Stefano Bonaccini e all’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi per chiedere un inversione della rotta.
La trattativa sul contratto della sanità privata a livello nazionale è interrotta già da circa due mesi, perche’ Aiop e Aris non vogliono adeguare le retribuzioni. Per questo la mobilitazione regionale, iniziata a Bologna, proseguirà sia a Bologna sia su tutto il territorio regionale. Una ondata di presidi che culminerà il 17 aprile con quello regionale davanti alla sede dell’AIOP Emilia-Romagna.
“Dopo una lunghissima tratattiva – spiega il segretario regionale Cisl Fp Davide Battini – la rappresentanza della sanità privata si è sottratta agli impegni economici con l’intento di farli ricadere completamente sulle spalle del sistema pubblico, chiedendo un adeguamento dei contratti di fornitura oggi in essere. Ed è altresì vergognoso che dopo così tanto tempo un datore di lavoro si sottragga alle proprie responsabilità”. “Un datore di lavoro – prosegue Battini – che nel frattempo ha guadagnato e ha investito aumentando la propria ricchezza, dimenticandosi dei professionisti il cui lavoro, sempre più malamente retribuito, resta il perno fondamentale delle stesse aziende. Per i professionisti di questo settore non solo si sono persi 12 anni di adeguamenti legati al costo della vita e ai termini di pensione, ma anche quelli relativi ai nuovi costi legati alle assicurazioni personali, alla formazione e, in ultimo, all’iscrizione agli ordini”. “Per questi motivi – termina il sindacalista – il prossimo 15 aprile, a Roma, ci sarà una assemblea nazionale dei delegati con la partecipoazione anche dei segretari generali di CGIL, CISL e UIL. Un appuntamento da cui ripartire per una vertenza che, al momento, ha registato un comportamento datoriale indecente”.
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